Lavarsi bene le mani può fare la differenza anche, negli esports. La raccomandazione dell’Institute of Sport di Londra (riportata oggi sul sito della Gazzetta.it), diretta a tutti gli sportivi britannici che parteciperanno alle prossime Olimpiadi di Tokyo, può sicuramente tornare utile anche a chi si appresta a partecipare a competizioni legate ai videogame.

Attraverso il contatto diretto (principalmente con le mani, dunque) si trasmette la maggior parte delle malattie respiratorie e gastrointestinali, patologie fastidiose che possono compromettere il buon esito di una gara. Per questo il consiglio dei medici britannici può essere importante anche per un pro player, che peraltro le mani le ha sempre in movimento tra joypad, smartphone e tastiere.

L’operazione è talmente importante  che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha istituito pure l’Hand Hygiene Day, la Giornata dell’igiene delle mani, che si celebra il 5 maggio di ogni anno. Perché un’operazione semplice come strofinando palmi e dorsi con del sapone per 40-60 secondi porta a eliminare anche fino al 99% dei batteri con cui si è entrati contatto.

Gli atleti inglesi dovranno seguire addirittura delle video-lezioni per imparare a lavarsi correttamente le mani perché, anche se sembra assurdo, si è scoperto che “la maggior parte delle persone non sa come lavarsi le mani correttamente”, ha spiegato il dottor Richard Hull dell’Institute of sport. Vi viene da ridere? Provate a giocare a Call of Duty con la tosse, poi ne riparliamo.