Anche il settore del videogiochi si innova: la nuova frontiera è il cloud gaming.

Con la crescita e lo sviluppo del cloud gaming, si prevede un incremento della domanda di videogiochi. Lo sostiene un rapporto Newzoo, secondo il quale il cloud gaming permetterà di raggiungere e conquistare nuove categorie di consumatori.

DEFINIZIONE – Ma cos’è il cloud gaming? Il cloud gaming, anche noto come gioco on demand, è la possibilità di giocare su qualsiasi dispositivo senza possedere l’hardware necessario per processare il videogioco o senza il bisogno di averne una copia fisica. La rivoluzione, paragonabile a quella attuata da Netflix nel mercato dei video, è positiva non solo per i giocatori, ma anche per gli sviluppatori. I giochi gratuiti guadagnano infatti molto di più di quelli venduti nei negozi e hanno la possibilità di raggiungere un pubblico decisamente più vasto.

ORIGINI – Il concetto di cloud gaming non è recente: se ne parla già da decenni. Il primo servizio dedicato interamente al cloud gaming è stato lanciato nel 2004 da G-cluster per il mercato giapponese. Gli Stati Uniti sono arrivati dopo: bisognerà infatti aspettare il 2010 per la nascita di onLive. Tuttavia una serie di fattori hanno ostacolato il successo del servizio: in primis la velocità di Internet, alla base di recensioni negative e instabilità. Dopo appena due anni sul mercato, onLive ha dovuto perciò vendere la maggior parte della sua tecnologia a Sony, che alla fine ha deciso di chiuderlo. Nel 2012 Sony ha acquistato un servizio simile, Gaikai, e utilizzato la tecnologia per i suoi prodotti in streaming.

MIGLIORAMENTI – Oggi la velocità di Internet è nettamente migliorata. Secondo Akamai, siamo passati da una media di 4,7 Mbps di velocità di connessione Internet negli Stati Uniti nel 2010 a 18,7 Mbps nel 2017. Siamo passati da iPhone 4 a iPhone XS e dalla prima generazione di iPad alla sesta. Siamo a portata di 5G, che consentirà ampia larghezza di banda e connessioni a bassa latenza. Lo sviluppo del 5G, in particolare, sarà indispensabile per permettere al cloud gaming di raggiungere il suo massimo potenziale. In uno scenario così migliorato, è facile intuire che la nuova era del gioco sarà sempre più legata al cloud.

UNA COESISTENZA PACIFICA – Tuttavia, se guardiamo con attenzione alla storia dei videogiochi, notiamo che c’è sempre stato spazio per le novità: Gameboy, PlayStation, Xbox e via dicendo coesistono, senza che un prodotto determini la fine dell’altro. Così il mobile gaming non ha rimpiazzato gli altri giochi, ma ha semplicemente ampliato la dimensione del mercato. Allo stesso modo per il cloud gaming non si parla quindi di sostituzione dell’esistente, ma di accrescimento delle possibilità. A cambiare è soprattutto l’esperienza del consumatore: non solo il cloud gaming rimuove i limiti della piattaforma, ma apre la strada a un nuovo modo di giocare e interagire con le community.

E IN FUTURO? – Nei prossimi dieci anni il cloud gaming coesisterà probabilmente con i giochi per Pc e console e porterà nuovi giocatori nel settore. La maggioranza degli utenti di Pc e console, infatti, si considera un giocatore occasionale. Questa categoria potrebbe essere la prima a lasciarsi sedurre dal cloud gaming, anche per ragioni di convenienza e risparmio. Il cloud gaming non rimpiazzerà i tradizionali negozi che vendono app di gaming, ma offrirà un valore aggiunto con diversi tipi di contenuti, esperienze e prezzo. Cambiamenti più massicci sono prevedibili invece per le generazioni future, che conosceranno solo il cloud: in una società senza Pc o console, potremmo assistere a nuovi cambiamenti nel livello di coinvolgimento culturale con gli hardware.