Col trattino o senza trattino, con la esse minuscola o con quella maiuscola, al singolare o al plurale. Sembra un omaggio alla celebre scena del bar di “Vieni avanti cretino“, ma in realtà è quello di cui la community del videogioco competitivo disquisisce ormai così tanto da tempo da aver dato vita negli anni a meme, dibattiti, discussioni e fiumi d’inchiostro su come si scrive la parola        e  s  p  o  r  t.
A fare un po’ di chiarezza sull’argomento, eSportsmag.it ha deciso di interpellare studiosi e linguisti, accademici ed esperti. Chi meglio dell’Accademia della Crusca, una delle più prestigiose istituzioni d’Italia e del mondo, può aver titoli per capire come affrontare l’annosa questione morfologico-grammaticale.

In realtà non c’è una regola ferrea – spiega Marco Biffi, responsabile web dell’Accademia e professore di linguistica italiana all’Università di Firenze -. I composti con quel prefissoide sono ormai piuttosto diffusi, si tratta di qualcosa che ha a che fare con l’informatica o l’elettronica. Sulla parola in questione ci sono fortissime oscillazioni, c’è incertezza, essendo relativamente giovane. Sarà l’uso a decidere, come in molti casi in passato, quale sarà l’uso più diffuso del termine“.

Alcune precisazioni possiamo però farle – continua Biffi -. Sia che si scelga di mettere il trattino, sia che si scelga di eliminarlo, propenderei per lasciare sempre la esse minuscola. La maiuscola, probabilmente derivate dalla grafia inglese, rappresenta nella maggior parte dei casi un marchionimo, indica cioè un marchio, come iPhone, iMac e così via. Per quanto riguarda invece il plurale possiamo, e dobbiamo, far riferimento ad una regola che in italiano esiste e per la quale i termini derivanti dall’inglese diventano indeclinabili, come per esempio film, spot, light o altre parole. Dunque, anche in questo caso sarebbe meglio utilizzare la forma singolare, senza la esse finale“.

Per dirimere ancora la questione, il linguista porta come esempio la parola email, che oggi “a 26 anni dalla sua prima attestazione (era il 1993) – spiega – si trova sia con il trattino che senza. “Nel 2002, ad una domanda di un utente, la Crusca rispondeva con la versione col trattino – sottolinea Biffi -. Per quanto riguarda i dizionari il De Mauro (del 2007) riporta la versione con il trattino, mentre l’edizione 2019 dello Zingarelli cita sia quella con che quella senza. Entrambe le forme sono comunque corrette, nessun insegnante potrebbe segnare errore“. “La lingua – conclude il linguista – è un essere vivente. Non ci sono regole fisse, ma è poi l’uso a determinare quale sia la grafia più corretta nel tempo“.