Esports Integrity Commission ed Fbi in campo insieme per combattere il fenomeno del match-fixing. In Australia, intanto, 35 giocatori bannati per aver truccato alcune partite.

Non bastasse quello che succede negli sport canonici, anche gli esports cominciano ad essere terreno fertile per le organizzazioni criminali. Negli ultimi anni, infatti, i casi di match-fixing stanno diventando sempre più una spiacevole sorpresa e nessun videogioco sembra esserne immune. Al centro delle polemiche sembra esserci finito Counter-Strike: Global Offensive. Non è certamente il primo caso, ma a scendere in campo con La Esports Integrity Commission c’è anche la Fbi.

Questo quanto raccolto da Ian Smith ai microfoni del canale YouTube Slash32. Secondo il Commissario per l’Integrità dell’Esic, dunque, pare esserci un’indagine in corso riguardante un gruppo relativamente piccolo ma significativo di giocatori che per un lungo periodo di tempo ha organizzato e truccato partite in Nord America. “Si tratta – le parole di Smith – di quello che descriverei come il classico match fixing. Sono i giocatori ad essere corrotti da società di scommesse esterne per truccare le partite. Non agiscono in solitaria. C’è un sistema molto più organizzato dietro questa faccenda”.

L’obiettivo è quello di integrare il lavoro fatto dall’Esic con quello della Fbi: “Il nostro lavoro con le forze dell’ordine e la Fbi – ha proseguito il Commissario – è molto proficuo. Un’ulteriore unità investigativa sulle scommesse sportive all’interno della Fbi è stata aggiunta solo recentemente. Sono molto competenti, ma al momento inesperti. Le scommesse sportive negli Usa non sono mai state una grande cosa”.

Proprio la Esports Integrity Commission, intanto, ha emesso 35 ban rivolti ai giocatori australiani di Cs:Go per aver scommesso sulle proprie partite. Alcuni di loro erano già stati banditi per 12 mesi alla fine del 2020 per motivi simili. Fornendo un aggiornamento sul caso, Smith ha ammesso che l’Esic sarà in grado di annunciare le accuse nei prossimi giorni. Il match fixing è un reato penale in Australia.