Per gli Stati generali amusement i recenti sequestri di alcune sale Lan sono ‘l’ennesima prova della necessità di rivedere tutta la regolamentazione del settore del gioco’, alla loro voce, e a quelle di altri politici che si sono mossi nei giorni scorsi, si aggiungono quelle dell’ex sottosegretario al Mef, Villarosa (Gruppo misto) e della senatrice Pergreffi (Lega).

“Le leggi devono esserci e devono essere rispettate, ma non è possibile normare senza distinguo comparti del gioco troppo diversi tra loro”.

Così gli Stati generali dell’amusement, espressione delle associazioni del  gioco senza vincite in denaro, commentano la chiusura di alcune sale Local area network, che, a seguito di controlli, sono state giudicate non conformi alla nuova normativa vigente, secondo quanto rimarcato dall’Agenzia accise, dogane e monopoli.

Tema che ora è finito anche all’attenzione del Governo, dopo gli esposti presentati da alcuni operatori del settore, grazie ad un’interrogazione inoltrata da alcuni deputati della Lega al ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco, e alle prese di posizione di alcuni esponenti del Movimento cinque stelle.

 

“Questo doloroso episodio che ha coinvolto alcuni nostri colleghi non fa che confermare, una volta di più, l’esigenza di approcciarsi al vasto e molto differenziato comparto del gioco con una regolamentazione flessibile, capace di tenere conto di istanze, peculiarità e necessità profondamente diverse. Benvenuto, dunque, il tentativo dei Monopoli di mettere regole, ma non con questa rigidità nell’accomunare realtà davvero troppo distanti. Il decreto direttoriale dei Monopoli – concludono gli Stati generali dell’amusement  – va rivisto nella direzione di offrire a ciascun comparto regole ad hoc.
In quest’ottica diventa ancora più strategico l’operato delle associazioni di categoria in essi rappresentati che rimangono aperti a un confronto costruttivo con gli organismi regolatori e con i Monopoli stessi; solo con la coesione del gruppo si possono ottenere risultati”.

Alessio Villarosa (Gruppo misto) al Mef: “Nuova proroga e più tutele per il gioco senza vincita in denaro”.

Complice, forse, la tempesta scatenata dai sequestri operati da funzionari dell’Agenzia accise, dogane e monopoli di alcune sale Lan sul territorio nazionale, la politica finalmente comincia ad occuparsi più diffusamente del comparto dei giochi senza vincita in denaro.

L’ultimo intervento da segnalare in ordine di tempo è quello di Alessio Villarosa, deputato del Gruppo misto e già sottosegretario al ministero dell’Economia e delle finanze nei Governi Conte I e II.

Il parlamentare è firmatario di una lettera inviata al ministro Daniele Franco, ai vice ministri e agli attuali sottosegretari al Mef e a tutti i capigruppo della Camera dei deputati che li chiama ad “intervenire immediatamente almeno prevedendo una proroga del termine ultimo per l’invio delle richieste, ai Monopoli, per l’utilizzo in locali aperti al pubblico di tutti gli apparecchi da gioco e intrattenimento senza vincite in denaro (flipper, calcio balilla, freccette, ecc..)”.

Villarosa infatti ricorda le nuove regole tecniche in vigore per l’amusement stabilite da Adm che, come noto, ha fissato allo scorso 30 aprile la scadenza dei termini per la presentazione da parte degli operatori delle autocertificazioni per parte dei cosiddetti “comma 7”, propedeutiche al rilascio dei titoli autorizzatori per la messa in esercizio degli apparecchi, sia per quelli già esistenti sia per quelli di nuova produzione/importazione.
“Il Governo in buona sostanza con le nuove norme ha deciso di equiparare questo genere di apparecchi alle classiche Vlt obbligando di fatto tutti i distributori di tali strumenti a presentare tutta una serie di certificazioni, che oltre ad avere un costo molte volte sono proprio impossibili da possedere, prima di poterli installare nei vari locali pubblici pena sequestro o sanzione”, sottolinea il deputato.
“Tutto ciò oltre a generare una confusione totale in tutto il comparto ha di fatto generato una vera e propria tassa nascosta per questo genere di apparecchi che poco interessano la lotta al gioco d’azzardo e la prevenzione della ludopatia.
Spero il Governo se ne renda conto e intervenga nel minor tempo possibile. Ma la mia domanda è: arrivati a questo punto dobbiamo aspettarci che presto entreranno anche nei nostri conti correnti?”.

Simona Pergreffi (Lega) al Mef: “Fondamentale trovare soluzione a questo vulnus normativo”

La politica continua la sua mobilitazione sulla questione sale lan. Assieme all’interrogazione al Mef presentata ieri da alcuni deputati leghisti e allla mobilitazione anche di alcuni rappresentanti del M5s anche la senatrice leghista Simona Pergreffi interviene sulla questione con una interrogazione al Ministro dell’economia e delle finanze.

“Premesso che nei giorni scorsi alcune delle principali sale esport e lan del Paese sono state messe sotto sequestro; la più famosa di queste è probabilmente l’eSport Palace di Bergamo di proprietà di Ak Informatica. Si tratta di luoghi di aggregazione, in cui giocare ai propri titoli preferiti, organizzare tornei o eventi e vere e proprie clubhouse per squadre impegnate nei vari campionati; il sequestro è stato disposto dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm) dopo l’esposto presentato da un imprenditore, titolare di una società che opera nel mondo delle sale giochi; i sequestri sarebbero motivati da presunte irregolarità nella gestione delle postazioni di gioco che, ad avviso del regolatore, anche se utilizzate a titolo gratuito, sono tenute al rispetto delle norme di legge in materia di apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro”.

Ricorda, quindi, Pergreffi, che “la scorsa settimana, l’Adm ha diffuso una circolare in cui invitava i titolari dei vari esport bar a provvedere affinché i loro apparecchi fossero “sottoposti a omologa/certificazione, muniti di titoli autorizzatori, soggetti al pagamento dell’Imposta sugli Intrattenimenti (Isi)”. Il termine ultimo fissato era sabato 30 aprile. Ovviamente l’impossibilità anche solo di organizzare la certificazione in tempi così brevi ha portato al blocco totale di molte attività e quando è scaduto il termine è stato disposto il sequestro; i sequestri delle sale esport derivano dall’erronea assimilazione dell’attività e dei giochi messi a disposizione nelle sale LAN a quelle di mere sale da gioco con conseguente applicazione della relativa normativa.”

“L’estensione del regime autorizzatorio previsto per gli apparecchi di intrattenimento senza vincita in denaro agli apparecchi da esport installati nelle sale lan introdurrebbe un regime che non ha precedenti in nessun’altra giurisdizione.”

“Il settore esport italiano”, ricorda la senatrice, “sebbene in forte crescita, sconta la mancanza di una regolamentazione normativa. La disciplina astrattamente applicabile al gaming competitivo, infatti, è rappresentata dalla normativa relativa alle manifestazioni a premi (in caso di torneo con assegnazione di vincita non in denaro) e dalla normativa relativa ai giochi di abilità a distanza con vincita in denaro, con conseguente applicabilità delle regole del gioco d’azzardo: discipline piuttosto gravose e complesse”.

E conclude dicendo che “a parere dell’interrogante si tratta di una situazione che colpisce un settore in piena ascesa: è fondamentale, quindi, trovare una soluzione che risolva questo vulnus normativo senza frenare la diffusione degli eSport in Italia”, e chiedendo al ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, “di sapere quali provvedimenti di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare per una corretta regolamentazione del settore”.