Il giocatore coreano icona di League of Legends iniziava la sua carriera competitiva il 6 aprile 2023.

3 aprile 2013: prima giornata del Champions Spring, il campionato coreano di League of Legends come era chiamato all’epoca. I Najin Sword si sono laureati campioni nello split precedente superando in finale gli Azubu Frost nel Champions Winter. Non c’erano però ancora gli Sk Telecom T1, organizzazione esports già ampiamente conosciuta su Starcraft, titolo dove hanno dato il via alla Telecom War con i Kt Rolster. E in cui esordirà un certo Faker.

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Faker all’esordio nel campionato coreano (Credits Ongamenet)

Le prime partite di Faker

Gli Sk Telecom T1 decidono di entrare nella scena competitiva di League of Legends a inizio 2013 tra il Winter, che si gioca a cavallo tra fine 2012 e inizio 2013, e lo Spring che inizierà ad aprile. Lo fanno presentando due team al torneo di qualificazione: gli Sk Telecom T1 1 e gli Sk Telecom T1 2. All’epoca infatti era possibile presentare due team per ogni org, un po’ come succede in Formula 1 in cui ogni scuderia gareggia con due macchine. 

Il team 1 è composto da Reapered, Beelzehan, Suno, Rave e Starlast, mentre nel team 2 ci sono Impact, Bengi, Faker, Piglet e Poohmandu, guidati da Kkoma: è già lo stesso roster che di lì a pochi mesi avrebbe vinto il mondiale di League of Legends. Entrambi i team procedono spediti nel qualifier, vincendo prima il proprio tabellone e poi il match decisivo per approdare tra i grandi in Champions.

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Impact, Bengi, Faker, Piglet e Poohmandu, il roster degli Sk Telecom T1 2 che avrebbe poi vinto il mondiale 2013 (Credits Riot Games)

L’esordio con Nidalee

Per vedere Faker per la prima volta all’opera in un match ufficiale da professionista bisogna però attendere il 6 aprile, data in cui gli Sk Telecom T1 2 giocheranno contro i Cj Entus Blaze, prima avversaria in calendario. Quel giorno a Faker, all’anagrafe Lee Sang-hyeok che presto sarà soprannominato “The unkillable demon king”, viene chiesto di giocare Nidalee in corsia centrale per il primo game.

Dall’altra parte il suo primo storico avversario è Ambition, nome che gli appassionati di League of Legends sentiranno ancora per molto tempo anche se come jungler. E soprattutto contro Faker nel 2016 perderà una finale mondiale, mentre l’anno successivo troverà la sua vendetta sportiva. Quel 6 aprile 2013 però Ambition è ancora un midlaner e gioca prima Kha’zix, contro Nidalee, e poi nel Game 2 opta per Diana mentre Faker vira su Karthus. Il risultato non cambia: gli Sk Telecom T1 2 vincono 2-0 e portano a casa la prima vittoria del campionato.

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L’inizio della leggenda di Faker

Gli Sk Telecom T1 2 quello Spring Split lo chiudono al primo posto del proprio girone con tre vittorie, un pareggio e una sconfitta. Ai playoff devono però arrendersi in semifinale contro gli Mvp Ozone per 3-1: team in cui giocano, per citarne alcuni, Imp e Mata e che poi vincerà il titolo in finale contro i Cj Entus Blaze del già nominato Ambition. Diverso invece il discorso in Summer. Il roster degli Sk Telecom T1 2 è ormai consolidato e sinergico. Non solo Faker vince il primo titolo nazionale nella finale disputata contro i rivali storici dei Kt Rolster ma conquista anche il pass per il mondiale 2013 vincendo il Korea Regional Finals. 

Il futuro di Faker sembra già scritto perché ai Worlds, alla prima partecipazione al primo anno assoluto da professionista l’Unkillable Demon King e i suoi compagni di squadra vincono il titolo iridato. È l’inizio della leggenda, di un percorso che porterà Faker a vestire sempre la stessa maglia di quegli Sk Telecom T1 2 che col tempo diventeranno semplicemente T1 e con cui vincerà dieci titoli coreani, tre mondiali (più due finali perse), due Mid-Season Invitational. Nella storia di League of Legends non esiste nessuno come lui: e forse non esisterà mai più.