Il 5 febbraio la Lega Serie A, dopo rinvii e attese interminabili, ha finalmente dato il via alla eSerie A Tim, la competizione esports che si muoverà di pari passo al campionato di calcio, così come già accade in diverse altre leghe europee: la eLiga, la eLigue1, la Virtuelle Bundesliga, la ePremier Ligue, la eEredivisie e via discorrendo. Tre le fasi del campionato, disputato sia su FIFA20 e PES2020 ma solo su PlayStation 4 in via del tutto esclusiva. Una prima fase di qualificazioni online che permetterà a tutti i giocatori amatoriali e non professionisti, pertanto non tesserati con alcun club o organizzazione esports, di competere per entrare tra i migliori d’Italia e avere la possibilità di essere scelti dai club di Serie A come giocatori ufficiali. Poi una fase a gironi e infine una fase a doppia eliminazione: le migliori otto su entrambi i titoli competitivi accederanno alla Grand Final che, nell’obiettivo degli organizzatori, dovrebbe disputarsi in concomitanza con la finale di Coppa Italia a un grande evento dal vivo. 

Non tutti i club parteciperanno tuttavia alla eSerie A Tim organizzata in collaborazione con Infront e PG Esports. Dagli annunci di EA Sports e Konami, rispettivamente publisher di FIFA20 e PES2020, risultano chiaramente delle defezioni: al torneo del primo parteciperanno infatti in 17, mentre al secondo saranno una in più, 18. Considerato che i club che attualmente competono in Serie A sono 20, è chiaro che qualcosa non torna. Chi manca all’appello? Una, in realtà, è molto semplice da intuire: è la Juventus che in estate ha firmato un accordo di esclusiva con Konami sia lato marketing, con i diritti del nome della squadra, stadio e altri particolari ceduti a PES2020, sia lato esports con la partecipazione del club alla eFootball Pro, la competizione europea a squadre che mira a diventare la Champions League degli esports. Posto poi che attualmente su FIFA20 la Juventus si chiama Piemonte Calcio, risulterebbe alquanto atipica la partecipazione alla eSerie A sul titolo di EA Sports.

Le squadre che invece non avranno alcuna partecipazione, né su FIFA20 né su PES2020, almeno in questa prima edizione saranno, secondo fonti vicine alle società, il Napoli e il Brescia. Nonostante la parole del presidente azzurro De Laurentiis a settembre 2018, “Il calcio si gioca sul campo, ma esistono anche gli eSports: ci stiamo lavorando”, e la sua apertura verso il gaming competitivo, il club partenopeo non sembra aver trovato l’accordo per la partecipazione alla eSerie A Tim a causa di cavilli legali legati a diritti d’immagine sulla squadra. Discorso simile ma differente nei contenuti per il Brescia che non ha trovato la giusta via, parrebbe, per risolvere il problema della doppia licenza di gioco.

È necessario considerare, inoltre, che entrambe le squadre stanno vivendo dei momenti sportivamente complicati. Il Brescia è ultimo in classifica ed è al terzo cambio di allenatore: dopo la doppia esperienza di Corini e la brevissima permanenza di Grosso è adesso arrivato Diego Lopez, chiamato a un’impresa. Problemi non dissimili per il Napoli che dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League, in cui affronterà il Barcellona, ha esonerato Ancelotti per consegnare le chiavi della squadra a Gattuso: un inizio molto difficile e un percorso che sembra aver trovato la svolta dopo la vittoria con la Lazio in Coppa Italia, e l’approdo alle semifinali, e contro la Juventus in campionato per 2-1. Nel mondo del calcio moderno, tuttavia, sarebbe ancora presumibilmente complicato giustificare il proprio impegno nel mondo dei videogiochi, spesso bistrattato, quando agli occhi del tifoso “classico” ci sono questioni più urgenti da risolvere: come lo spauracchio della retrocessione per il Brescia o il sogno scudetto che a Napoli sembra rimanere un mero desiderio anche per questa stagione.