Nessun vero passo avanti al 7° summit olimpico di Losanna, anche se pare finalmente esserci un’apertura ufficiale ai giochi di simulazione sportiva.

Dopo il Summit di Losanna, tenutosi lo scorso 8 dicembre, il Cio non fa alcun passo avanti decisivo nella decisione se inserire o meno gli esports alle prossime Olimpiadi. Il riassunto del Summit, su questo argomento, è presto fatto: i membri del Cio sono d’accordo che si dovrebbe continuare a parlarne con i rappresentanti del mondo esports, riconoscendo allo stesso tempo che persistono molte incertezze.

I GAMER NON SUDANO – Vale a dire che alcuni giochi “convincono”, ma non del tutto, altri no, per niente. Il Cio riconosce che sport e esports sono in competizione nell’occupare il tempo libero dei giovani, anche per questo il Movimento olimpico non dovrebbe ignorare la sua crescita. Parlando di gioco competitivo comunque si intende un’attività fisica, elemento che, così come è inteso dal Cio, spesso manca ai giochi elettronici di svago. Come dire: i pro player non sudano, quindi fuori! Anzi no, a questo punto per il Cio l’uso del termine sport per quanto riguarda gli esport necessita di ulteriori studi e approfondimenti.

LE PERPLESSITÀ – I membri del Comitato olimpico hanno considerato che gli esports godono di una crescente popolarità, e che l’industria si sta evolvendo rapidamente e punta verso la realtà aumentata e la realtà virtuale. Tuttavia l’industria è frammentata, ci sono publisher che proprietari di più titoli e c’è una forte concorrenza tra gli operatori commerciali. Sempre l’industria, notano al Summit (come se fosse l’industria a voler partecipare alle Olimpiadi…), è guidata da principi commerciali, mentre il movimento olimpico si basa sui valori dello sport. Per questi motivi i partecipanti al Summit considerano prematuro parlare di medaglie olimpiche per gli esports.

L’APERTURA – Come già si era espresso qualche membro nel recente passato anche in questa occasione si è dunque convenuto che alcuni titoli non sono compatibili con i valori olimpici e quindi la loro partecipazione alle olimpiadi è esclusa. Pare dunque di intravvedere un no secco a giochi dall’ambientazione puramente fantasy o violenti, e dunque chiusura totale per League of Legends, Fortnite, CS:GO, Overwhatch… il meglio dell’esports, insomma. Mentre queste perplessità del Summit non si applicano a giochi dalla dinamica più chiara, come le simulazioni di sport già esistenti (Fifa, Nba, Nhl…), per i quali il Summit ha addirittura incoraggiato un’accelerazione dei lavori per studiare una collaborazione. È stato quindi deciso che il Cio/Gaisf (Global Association of International Sports Federations) inviterà rappresentanti del settore esports ad un tavolo di lavoro per esplorare possibili collaborazioni.