Prima di parlare di eSports e di battiere partiamo banalmente da una traduzione: Silver Snipers letteralmente significa cecchini d’argento. È già un buon indizio. Sì, perché l’argento di cui si parla, in questo caso, non è quello di chi perde il primo posto per un pelo, ma quello di chi ha proprio…sì, ha proprio il pelo di questo colore. È la caratteristica che, fin dal nome, rappresenta i Silver Snipers, un team svedese fortissimo a Counter Strike: Global Offensive, famoso non tanto per i suoi risultati agonistici, quanto per l’età media: 68 anni circa. Si definiscono, probabilmente a ragione, il primo team competitivo senior al mondo.

POPOLARISSIMI TRA I GIOVANI – Il team Silver Snipers, composto da cinque giocatori, due donne e tre uomini, ha acquistato ancor più popolarità dopo un servizio mandato in onda dalla BBC, che qualche mese fa ha mandato una troupe nella città svedese di Jonkoping, che si trova quattro ore di macchina a sud di Stoccolma, esclusivamente per loro. Ma i cinque player dai capelli grigi erano già popolarissimi, soprattutto su Twitch, con i team di teenagers che fanno letteralmente a gara per giocare a CS:GO contro di loro, come è successo lo scorso anno al Dreamhacks, ospitato proprio da centro congressi di Jonkoping. Hanno pure un sito web ben strutturato, con tanto di webshop e uno sponsor importante: la Lenovo.

CONTRO OGNI BARRIERA – Oivind “Windy” Toverud, Abbe “Birdie” Drakborg, Inger “Trigger Finger” Grotteblad, Arne “YoungGun” Indefors e Monica “Teen Slayer” Indefors, questi i nomi dei cecchini d’argento, si allenano con regolarità (anche fisicamente) e sono seguiti da uno dei migliori pro prayer del mondo, il 10 volte campione del mondo, Tommy “Potti” Ingemarsson, rimasto sorpreso dalla loro tenacia e dalla voglia di imparare cose nuove. Era, forse, l’ultima barriera ancora da superare, quella generazionale. Se tutti pensano che la carriera di un pro player finisca attorno ai 25 anni, questo gruppo di giocatori dimostra esattamente il contrario. Ci sono anche  studi scientifici secondo i quali alcuni videogiochi potrebbero persino portare notevoli benefici, sia fisici che mentali. Proprio dopo aver seguito a lungo i Silver Sniper Tommy Ingemarsson ha dichiarato alla BBC: “Penso che il messaggio sia chiaro: gli eSports sono per tutti, non importa affatto sesso o nazionalità o età”.