“C’è una esigenza di tutelare questi giovanissimi giocatori, sia a livello fiscale che  previdenziale. Anche il contrasto al matchfixing e alle scommesse illegali sono parte di questi interventi”. Lo ha detto Chiara Sambaldi autrice del libro “Esports. Un universo dietro al videogioco”, scritto insieme al collega Andrea Strataedito da GnMedia, in collaborazione con l’Eurispes, con il supporto di Aics – Associazione italiana cultura e sport, durante la presentazione del volume, qualche giorno fa, a Napoli.

Non possiamo aspettare ad affrontare un tema che sta esplodendo ma lo dobbiamo fare con responsabilità. Per questo abbiamo cercato di fotografare in maniera più obiettiva e aggiornata possibile il fenomeno degli eSports. Uno sguardo dall’interno – continua Sambaldi – attraverso una serie di interviste realizzate e riportate nel libro. La sfida che abbiamo davanti è quella di utilizzare le opportunità che ci offrono le innovazioni tecnologiche ma questo sollecita un inquadramento normativo di un settore che tocca diversi ambiti”.

Secondo Chiara Sambaldi c’è una esigenza di “tutelare questi giovanissimi giocatori, sia a livello fiscale che previdenziale”, ma occorre pensare ad “una regolamentazione anche per il contrasto al matchfixing e alle scommesse illegali sono parte di questi interventi. La frode e i fenomeni di combine sono vecchi come le scommesse. Quindi anche negli eSports, se aumenta il bacino di utenti aumenta pure il numero di coloro che, un domani, potrebbero scommettere sul settore“.
Ecco che diventa fondamentale “creare un sistema normativo che tuteli la legalità nel settore degli eSports con un controllo serrato contro ogni tentativo di frode. L’obiettivo del libro è quello di offrire uno strumento di comprensione di questo nuovo settore. Ogni titolo videoludico ha le sue regole e le sue caratteristiche e questo va considerato quando si andrà a regolamentare il comparto. Abbiamo dedicato spazio ai giocatori ma anche alle sponsorizzazioni e ai media come all’aspetto sociologico. A conclusione non posso che ribadire come una regolamentazione uniforme sia necessaria per tutelare tutto il settore”.
Sambaldi evidenzia infine come, con gli oratori digitali, “l’idea è di portare fuori casa i ragazzi, creando luoghi di condivisione e socializzazione. Dove si gioca, ci si sfida digitalmente, ma ci si può dare anche una pacca sulla spalla. Inoltre bisogna riflettere, quando si andrà a normare il settore, anche sui giochi violenti o discriminatori. Ci saranno diversi aspetti da considerare, senza facili luoghi comuni”.