L’European Masters di League of Legends è stato creato a inizio 2018 per sopperire alla futura adozione del formato a franchigie della LEC, la massima serie europea, e il conseguente abbandono della serie cadetta della Challenger Series che per anni aveva rappresentato la principale ambizione di tutte le squadre nel loro percorso verso la cima del professionismo. 

Riot Games ha così proposto l’European Masters: una competizione che accoglie i vincitori dei vari campionati locali e nazionali, chiamati European Regional League. Una sorta di Champions League del calcio, nominata non a caso come vedremo più avanti, a cui partecipano le migliori squadre di ogni campionato: dalla Serie A alla Ligue A, dalla Liga alla Premier, passando anche per le nazioni minori.

Dopo una prima edizione sperimentale, l’EU Masters ha adottato un formato competitivo più stabile con 20 squadre partecipanti. Tredici si qualificano direttamente alla fase a gironi mentre sette si affrontano nel girone unico preliminare, nella cosiddetta fase di Play-In: le migliori si qualificano per i gruppi. Le 16 squadre rimanenti sono suddivise in prima, seconda e terza fascia e poi sorteggiate in quattro diversi gironi, come descrive l’infografica sottostante realizzata da ‘Megalodontus’, uno degli articolisti che collaborano con Riot Games per la copertura mediatica dell’EU Masters. 

Per i colori italiani saranno presenti i Campus Party Sparks in virtù della loro vittoria al PG Nationals Vigorsol, la Regional League italiana che assicura alla vincente un posto all’EU Masters di competenza dello split. L’Italia è una delle leghe Minor che ha diritto a un solo posto alla competizione europea, in compagnia di Grecia e Cipro, Repubblica Ceca e Slovacchia, Portogallo, Benelux e Paesi Baltici. Tutte le altre regioni, che possiamo definire Major, hanno diritto a due squadre: una diretta alla fase a gironi, l’altra ai preliminari, i Play-In qui di seguito illustrati sempre da ‘Megalodontus’ su Twitter. 

Dovrebbe sorgere spontaneamente una domanda: in base a quale criterio una regione ha diritto a uno o due posti nella competizione? Chi segue il calcio probabilmente conosce il fatidico coefficiente Uefa, un numerino tutt’altro che insignificante che rappresenta il valore di ogni campionato nazionale rispetto agli altri, basato sui risultati ottenuti dalle squadre locali nelle competizioni europee, ovvero in Champions League e in Europa League, nelle ultime stagioni. Non è ancora presente, almeno pubblicamente, un coefficiente di questo tipo per League of Legends e le varie European Regional League: l’attuale criterio di assegnazione si basa principalmente sul numero di giocatori in quella regione e sul livello della scena competitiva locale.

La necessità di comprendere meglio se tale criterio soggettivo rispecchia anche i risultati oggettivi maturati in questi due ultimi due anni ha spinto il sottoscritto a raccogliere i dati dei vari campionati e tornei locali di ogni squadra che ha partecipato ad almeno una delle quattro edizioni dell’EU Masters, compresa la prossima pronta a partire. Per ogni risultato raggiunto dalle proprie squadre nell’EUM, dalla vittoria finale fino alla sola partecipazione, è stato assegnato un punteggio. Tale valore, modificato analiticamente per renderlo più fruibile, rappresenta il coefficiente, non ufficiale, dell’EU Masters lega per lega: più alto è il valore, più la corrispondente Regional League è considerata competitiva e con più probabilità di ottenere un buon piazzamento nel campionato europeo. E risponde, soprattutto, alla domande iniziale: sì, il criterio soggettivo combacia con quello oggettivo dei risultati, come spiega l’infografica sottostante.

Il coefficiente ERL regione per regione.

In linea generale il coefficiente ERL certifica quali regioni hanno diritto a due posti e chi a uno solo. Nello specifico delinea una classifica oggettiva e accurata delle leghe più competitive e permette, per il futuro, di tenere traccia dei risultati delle squadre di una regione con un singolo valore: una regione dovrebbe meritare di essere promossa a due slot quando il suo coefficiente supererà quello della regione superiore che vanta due posti all’EUM. 

Possibilità che potrebbe toccare proprio ai nostri Campus Party Sparks. Le prime due regioni escluse dai due posti sono infatti Italia e Grecia&Cipro, entrambe con un punteggio di 0,096. Immediatamente sopra la Scandinavia con un coefficiente di 0,151: una distanza non incolmabile, ipotizzando che gli Sparks riescano ad andare avanti nel torneo e che le squadre scandinave, Godsent e Falkn, non facciano lo stesso in modo da assottigliare il gap. A guidare il gruppone è la Spagna, per due volte vincitrice del trofeo con una propria rappresentante: loro fissano il massimo punteggio standardizzato a 1,000, tutti gli altri a seguire. Ovvero Francia, con 0,685 e DACH (Germania, Austria e Svizzera) con 0,521 che completano il podio. 

Le nazionalità dei giocatori presenti all’EU Masters Summer 2019.

Ma chi sono i favoriti dell’EU Masters Summer 2019? Per rispondere a quest’altra domanda ci viene in aiuto proprio il coefficiente ERL illustrato precedentemente. Raccolti i risultati di tutte le squadre nei vari campionati regionali, è stato possibile costruire un indice per ogni team, a cui va poi applicato come modificatore proprio il coefficiente ERL. 

Un calcolo che ci restituisce come prima squadra favorita nel ranking i francesi del Team LDLC, alla sua terza partecipazione su quattro edizioni, con un punteggio di 2,943. Seguono gli spagnoli Vodafone Giants, 2,857, e Origen, 2,488 con i Vitality Bee, anche loro d’oltralpe, che chiudono la Top4 dei favoriti della vigilia leggermente staccati a 1,451. Piccola curiosità è che tre delle prime cinque squadre in questa speciale classifica non hanno conquistato la qualificazione alla fase a gironi ma dovranno passare dai preliminare: ai già citati Origen e Vitality si aggiungono i Berlin International Gaming con 1,299.  

Lontani gli Sparks, quindicesimi con il punteggio di 0,279, tra gli scandinavi GodSent e i portoghesi ForTheWin. Partono indubbiamente da underdog, come si definiscono gli sfavoriti, ma con la possibilità di stupire. Principalmente perché è la loro seconda partecipazione consecutiva e avranno la possibiltà di mettere in pratica quanto avevano imparato nello Spring Split: andato malissimo e chiuso al quarto posto del proprio girone con tre sconfitte su tre. Indubbiamente peggio di così non può proprio andare.

Il ranking delle squadre favorite e meno favorite all’EU Masters Summer 2019.

È necessario precisare che si tratta di un coefficiente non ufficiale e realizzato in modo autonomo. Utile, tuttavia, per avere una migliore visione d’insieme su cosa ci attende all’EU Masters 2019 Summer.