Facebook cancella la pagina della Carrarese Esports. Il progetto affidato con regolare contratto dalla Carrarese Calcio 1908 all’ASD Sportivamente è stato arbitrariamente bloccato dalla piattaforma social di Mark Zuckerberg e, come spiegano dalla società, non c’è stato alcun modo per ripristinare il tutto: “abbiamo dovuto ripartire da zero – spiega il presidente dell’ASD Sportivamente, perdendo tutti i follower e tutta la memoria del lavoro svolto”.
Sono le bellezze di un’internet che ha ancora poche regole, e quelle che ha sono spesso vecchie e inadeguate (vedi quanto accaduto in America, con Twitter che ha “censurato” il presidente USA Trump). La vicenda risale al settembre scorso, quando improvvisamente e senza alcuna spiegazione la pagina Facebook della Carrarese Esports, uno dei progetti più interessanti del panorama esports italiano, è stata bloccata. “La pagina inizialmente è rimasta online – aggiungono dall’ASD Sportivamente -, ma con avviso che Facebook l’aveva bloccata (forse sulla base di qualche segnalazione)”.
“Alla nostra richiesta di ripristino, nonostante avessimo specificato e provato che l’associazione ASD Sportivamente ha un regolare contratto con la società Carrarese Calcio 1908 – spiega ancora il presidente dell’ASD –, che prevede la gestione della squadra esports includendo anche la gestione dei profili social, inizialmente un operatore del Global Marketing Solutions di Facebook ha risposto di aver risolto”.

Tuttavia passano i giorni e la pagina rimane disattivata. Da lì inizia uno scambio di messaggi che porta l’ASD Sportivamente a sbattere contro un muro di gomma che rimbalza il problema senza mai risolverlo. “Ci hanno scritto che avrebbero ricontattato il team interno, poi più nulla. Ho continuato a scrivere ogni 10 giorni circa, sempre via email, non essendoci altra possibilità di contatto, specificando ogni volta che abbiamo un regolare contratto, mettendo il link del sito ufficiale della Carrarese Calcio 1908, nel quale viene pubblicamente dichiarata la collaborazione con noi, e viene spiegato il progetto, ma non ho mai ottenuto risposta.

Come finisce? “Finisce che a metà dicembre la nostra pagina non c’è più, sparita, mentre prima la trovavo, anche se bloccata, poco prima di Natale 2019 l’hanno cancellata del tutto”. Facebook risponde che “il team interno ha controllato nuovamente la Pagina e, purtroppo, non ha potuto riattivarla. Tutte le pagine vengono valutate in base al rispetto delle normative e alla qualità dei contenuti. Quando le pagine non rispettano le nostre Normative, vengono disattivate. Per favore, considera questa decisione come definitiva“.
Da lì in poi Carrarese e ASD Sportivamente provano a mandare altre mail di protesta, chiedendo almeno di conoscere il motivo di questa cancellazione, ma non arriva nessuna risposta. Mai più. E questo è tutto.
Non ci è stato mai chiarito il motivo per cui la nostra pagina è stata bloccata – spiega ancora il presidente dell’ASD -, o meglio, non ci viene fornito alcun dettaglio se non che la pagina ‘non rispecchiava i requisiti’. Ora abbiamo dovuto aprire una nuova pagina, ripartendo da zero con i 90 like. Abbiamo perso un anno di condivisioni di foto, video, dirette, banner e molto altro, oltre ovviamente ai molti like. E dato che non sappiamo il motivo della cancellazione possiamo solo sperare che non cancellino anche questa nuova pagina”.
E’ forse questo l’aspetto più frustrante e preoccupante, visto che potrebbe capitare a chiunque e, come ha cercato di mettere in evidenza l’editoriale di questa settimana, porta a scontrarsi con l’incapacità di gestione dei team che curano le pubblicazioni sulle piattaforme social e, dall’altra parte, con un vuoto normativo che la autorità competenti dovrebbe iniziare a prendere in considerazione. “Capiamo che ci sono molti fake – spiega in chiusura il presidente dell’ASD – e che possono esistere alcune squadre esports che si spacciano per società di calcio. In tal caso è giusto che vengano rimosse, ma non è certo il nostro caso, e lo abbiamo provato. Vorremmo che fossero tutelate le associazioni come la nostra, che possono tranquillamente dimostrare la collaborazione tramite contratto scritto e firmato”.