La squadra russo-ucraina vince il titolo più importante della scena di Dota 2: per loro 18 milioni di dollar conquistati.

Ancora una volta i PSG-LGD in finale: ancora una volta sconfitti. Si chiude con la vittoria della cenerentola Team Spirit la decima edizione del The International, il mondiale di Dota 2, capaci di superare i cinesi degli LGD che vantano la partnership con il club parigino del PSG. Una vera potenza, simile a quella dei loro più rinomati colleghi Messi, Neymar e Mbappe, annientata dalla sorpresa dell’intero torneo: il Team Spirit che ha alzato al cielo l’Aegis of Champions, lo scudo-trofeo di Dota 2.

Quattro giocatori su cinque totalmente esordienti, l’unico che prima di quest’anno avesse mai partecipato al The International era stato Miposhka. Gli Spirit riportano inoltre un team russo sull’olimpo di Dota 2 dopo la vittoria, 10 anni fa, dei Natus Vincere nella prima edizione in assoluto della competizione internazionale. Portandosi inoltre a casa più di 18 milioni di dollari, la quota più consistente del montepremi da 40 milioni di dollari totali raccolti da Valve anche grazie agli acquisti in-game operati dai vari utenti e giocatori in tutto il mondo.

 

Un’avventura in realtà partita malissimo per il Team Spirit con quattro sconfitte nei primi quattro game del girone. Poi l’improvvisa accelerazione: chiudono con cinque vittorie e tre sconfitte il girone, conquistando il quarto posto e l’accesso al Winner Bracket, dove al primo turno subiscono gli Invictus Gaming perdendo 2-1. Da lì un’epica risalita dal Loser Bracket battendo in successione Fnatic, OG (campioni in carica), Virtus Pro nel derby russo, superano 2-0 i cinesi Invictus Gaming, il Team Secret in semifinale. All’ultimo atto contro i PSG-LGD vanno avanti 2-0, si fanno recuperare sul 2-2 per poi chiudere in 36 minuti la pratica al quinto game.

Arrivati dal qualifier dell’Est Europa, il Team Spirit ha creato anche una nuova stella nel firmamento di Dota 2: TorontoTokyo, all’anagrafe Alexander Khertek, un giocatore finora sconosciuto ai più diventanto in pochi giorni l’idolo di molti, soprattutto dopo aver schernito gli OG, due volte campioni del The International, al termine della partita vinta ai playoff. Accanto a lui Yatoro, Collapse, Mira e il già citato Miposhka. Un quintetto che da oggi è entrato nella storia dell’intera scena esports.