“Gli sport tradizionali e gli eSports possono crescere insieme, mano nella mano, ma è ancora presto per regolamentare gli eSports“. Ha le idee chiare Camillo Franchi Scarselli, titolare di Atleticom, presidente e organizzatore della manifestazione “Il Miglio di Roma” in programma l’11 maggio a Roma, di cui Esportsmag sarà media partner.

L’introduzione degli eSports sarà la novità di quest’anno, e per Camillo Franchi è “bello pensare che una gara così antica come la corsa apra a una competizione in chiave moderna. Per me – ha spiegato il presidente in una dettagliata intervista realizzata ai microfoni di Gioconews -, unire le performance sportive agli eSports significa guardare al futuro. L’edizione di quest’anno, in particolare, è il tentativo di capire come possano convivere due diverse tipologie di prestazione, se c’è un reale riscontro con gli atleti e con il pubblico”.
In merito all’accordo stretto da Atleticom con Qlash, Camillo Franchi spiega che “abbiamo chiesto di aprire un tavolo per capire come istituire delle vere e proprie sperimentazioni. Ho chiesto a Luca Pagano, Ceo di Qlash, se la sfida può esser condotta su due ‘binari’: dalla console alla strada. Cioè chi raggiunge un punteggio prestabilito, dopo una competizione virtuale di due minuti, lascia la console per andare a correre su strada, per altri due minuti. Contaminando i generi, si possono raggiungere grandi risultati. Non dimentichiamo mai che le Olimpiadi moderne nacquero seguendo questo criterio”.
Una contaminazione che può aiutare a combattere i pregiudizi che aleggiano attorno agli eSports illustrando che “chi ha a che fare con gli eSports, sa bene quanto allenamento fisico e mentale c’è dietro, quanta preparazione fisica deve intraprendere per garantire dei risultati, proprio come accade negli sport tradizionali”. Ma resta qualche perplessità quando si parla di regolamentazione perché nonostante “io sia una persona ‘iperistituzionale’, che crede fortemente all’istituzione per un codice sportivo, per quanto riguarda gli eSports vado contro corrente. Non ci sono ancora tempi maturi per regolamentarli, non dobbiamo cadere nella trappola di fare tutto e subito, si rischia di sbagliare, di mettere troppa carne al fuoco. Prima di decidere chi deve rappresentare gli eSports, occorre far maturare i tempi giusti”.
Questo anche perché l’Italia non è ancora pronta ai videogame competitivi. “La mia missione, anche con questa edizione de ‘Il Miglio di Roma’, è quella di provare a far convivere lo sport e gli eSports. Come il pentathlon moderno è uno sport multidisciplinare in cui gli atleti competono in cinque diverse discipline, due dei quali si fanno in combinata, come la corda e la corsa, perché non provare a correre e, poi, a utilizzare una console e pistola laser? L’Italia non è ancora pronta a tutto questo ma c’è bisogno di fare sperimentazioni come queste. Le contaminazioni servono a vedere cosa è giusto e cosa è sbagliato. Poi sono gli atleti a decidere e ne approfitto per lanciare un appello a quanti parteciperanno: voglio raccogliere idee del pubblico, degli atleti e degli amatori. Apriamo un contest nel quale verranno accolte tutte le contaminazioni”.