Il ministro dello Sviluppo economico interviene durante il talk “Vita da campioni” di WeSportUp scagliandosi contro i videogame, e a rincarare la dose arriva anche Vito Cozzoli, Ad di Sport e Salute. Eppure, i dati dimostrano il contrario e l’industria esports continua a crescere progressivamente. 

“I videogiochi rovinano il cervello dei giovani”. Musica e parole di Giancarlo Giorgetti, ministro dello sviluppo economico del Governo Draghi. Una tesi sostenuta durante il talk “Vita da campioni” di WeSportUp nell’ambito degli Internazionali d’Italia in corso al Foro Italico. Un attacco frontale all’intera industria, che nonostante il boom mediatico ed economico dal 2020 continua ad attirare sempre e solo commenti negativi.

“La vera sfida del futuro – ha proseguito Giorgetti – è che lo sport deve rivaleggiare con gli esports. L’idea che ci siano addirittura delle Olimpiadi, che i ragazzi preferiscano stare lì a rovinarsi il cervello invece di fare lo sport tradizionale a me fa paura. Hanno la stessa dignità? Forse sì, ma l’effetto è diverso. A me sembra sport virtuale. Magari sbaglio io. A me non sembra normale“.

A rincarare la dose Vito Cozzoli, Amministratore Delegato di Sport e Salute, che ha dichiarato di essere d’accordo con le parole espresse da Giancarlo Giorgetti. Successivamente, però, l’Ad di Sport e Salute ha corretto un po’ il tiro: “Gli esports sono un traino per avvicinare i ragazzi agli sport di base è la scommessa che vogliamo affrontare e vincere. WeSPortUp può diventare un driver anche per questo”.

Situazione agli antipodi quella tra il resto del mondo e l’Italia, dove continua la caccia alle streghe. In Francia, invece, Emmanuel Macron recentemente ha dichiarato di voler puntare forte sul settore esports anche in ottica Olimpiadi. “I francesi – le sue parole – devono fidarsi di me, ci lavoreremo non appena sarò eletto. Questa è anche l’influenza della Francia”.