Fifa e eFootball presto potrebbero avere un concorrente. Goals per ora è solo un progetto, ma chi ne è a capo assicura di star lavorando a un gioco free to play, multiplayer e ottimizzato per far dimenticare il lag.

Per ora c’è solo una serie di tweet, quelli di Andreas Thorstensson, ex campione del mondo di Counter Strike e ora imprenditore, che ha annunciato la partenza di un nuovo progetto per la realizzazione di un gioco destinato a contrastare la ventennale egemonia di FIFA e PES (ora eFootball).

Thorstensson ha illustrato quali saranno i punti fermi del “suo” gioco: l’Unreal Engine (lo stesso di eFootball) come motore grafico, il free to play, il multiplayer, ottimizzazioni del codice per limitare al massimo i problemi legati al lag. Ma poco i niente di più. Nessun ulteriore dettaglio e, soprattutto, nessuna previsione sulla data di uscita.

Ora, la storia dei videogame è costellata di titoli geniali che hanno saputo sconvolgere (in positivo) il sistema sparigliando le carte, basti pensare a titoli come Doom, Tomb Rider, Metal Gear Solid o Assassin’s Creed o, più di recente, Red Dead Redemption o Fortnite, solo per citarne qualcuno. Ma quanto è difficile che ciò avvenga? E soprattutto, quanto è difficile che ciò avvenga con un simulatore di calcio?

FIFA e PES (continuiamo a chiamarlo così per il momento) si spartiscono ormai da anni il mercato, e gli appassionati, a suon di miglioramenti del gameplay (sempre meno) e di miliardi spesi (sempre di più) per accaparrarsi licenze in esclusiva. Può un gioco che parte, di fatto, da zero, inserirsi in una competizione che ha questi presupposti?

L’esperienza di gioco che garantiscono i due colossi è altissima, il grado di realismo è ormai quasi fotografico, si può sempre migliorare, ma ogni anno vien da chiedersi dove e come. E infatti le novità si concentrano sempre più su elementi esterni al gioco, come i contenuti acquistabili. Elementi come questi, o come alcuni dettagli della gestione della scena competitiva, ad alcuni giocatori proprio non piacciono. Basti pensare al maltese Kurt “Kurt0411” Fenech, più volte bannato da FIFA (adesso proprio bannato “a vita” dalla Ea Sports), e ora grande sostenitore del nuovo progetto (anche se non si capisce a che titolo): “Il monopolio finirà, la sofferenza finirà. E, cosa più importante, avremo finalmente tutti il ​​gioco che gli appassionati di calcio meritano”, ha detto, tornando a parlare di Goals anche ieri, 20 agosto 2021.

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Il fatto stesso che Goals sia stato annunciato come free to play lascia intendere il modello di business che avrà alle spalle, simile probabilmente a quello di Konami, ma perché sia sostenibile occorrerà che i giocatori (intesi come “i clienti) abbiano gli elementi per appassionarsi al gioco. E anche se si tratterà di un vero e proprio capolavoro viene da chiedersi se sarà possibile, per un giocatore, appassionarsi a un gioco anche nel caso questo non sia in grado di dargli la possibilità di scegliere maglie, stemmi, giocatori con caratteristiche e nomi reali, offrendogli quel grado di immedesimazione che FIFA e PES, al momento, riescono a incarnare benissimo.

Dubbi che, ci si augura, Thorstensson, o chi per lui, siano in grado di fugare nel prossimo futuro. Di certo una novità con le caratteristiche elencate sopra (ma anche solo con una, quella che elimina il lag) sarebbe interessante anche a livello competitivo. Ma come al solito non resta che attendere di aver in mano qualche elemento più concreto che capire se la legge di Betteridge* relativa ai titoli giornalistici (in merito al titolo di questo articolo) sarà confermata anche stavolta.

 

 

* La legge dei titoli di Betteridge afferma che a qualsiasi titolo che termina con un punto interrogativo si può rispondere con la parola “No”