Parte a Berlino il terzo evento del circuito mondiale di Valorant: abbiamo chiesto lumi a Slim e Joynt per capire chi sono i favoriti.

L’esports di Valorant arriva al terzo e ultimo atto dei Masters, il massimo circuito competitivo che permette di conquistare punti in vista della partecipazione al mondiale di fine anno. Si tratta del secondo evento dal vivo dopo il VCT di Reykjavik, in Islanda, la seconda occasione per appassionati e spettatori di vedere i migliori giocatori al mondo sfidarsi nello stesso torneo. Nella precedente competizione furono i Sentinels a conquistare il trofeo in un successo già annunciato: e sembra che siano ancora loro la squadra da battere. Sono infatti l’unica squadra tra le grandi regioni a essersi riqualificata anche per il Masters di Berlino, dal 10 al 19 settembre. Le altre, proveniente da regioni minori, sono i Crazy Racoon dal Giappoine e i Kru Esports dall’America Latina.

Le squadre

Quattro le squadre della regione EMEA che comprende Europa, Turchia, Russia e stati limitrofi, Medio Oriente e Africa. Una regione realmente enorme che contiene al suo interno enormi differenze di livello competitivo. Non è infatti un caso che le squadre qualificate, passate da due a quattro rispetto allo Stage 2 di Reykjavik, provengano tutte da Europa, Russia e Turchia: Acend e G2 Esports per il Vecchio Continente, seguite rispettivamente da Gambit Gaming e SuperMassive Blaze. Escluso il primo, gli altri sono anche nomi tutti conosciuti nella scena di League of Legends a livello internazionale.

Sono invece passate da due a tre le squadre qualificate dal Nord America, regione che in questo momento sembra essere quella più avanti su Valorant: Sentinels, già menzionati in precedenza, 100Thieves, Team Envy. Dalla corsa sono rimasti fuori Faze Clan, TSM e Luminosity, per citare alcune delle organizzazioni più famose. Tutte le altre regioni hanno due squadre: Keyd Stars e Havan Liberty per il Brasile; Vision Strikers e F4Q per la Corea del Sud; Zeta Division e Crazy Racoon per il Giappone; Paper Rex e Bren Esports per il Sud Est asiatico, ma quest’ultima non parteciperà a causa delle restrizioni nazionali sui viaggi relative alla situazione Covid19 nelle Filippine. Fa eccezione l’America Latina che porta una sola squadra: i Kru Esports.

Spicca l’assenza delle squadre cinesi, per ora escluse dal circuito competitivo non essendo ancora Valorant stato lanciato a Pechino. Riot stessa ha però affermato che il gioco arriverà presto anche nella Repubblica Popolare.

 

La struttura

Rispetto a Reykjavik il numero di squadre è quasi raddoppiato, passando da 10 a 16, diventate poi 15 dopo il forfait dei Bren Esports. Le squadre sono state suddivise tramite sorteggio in quattro gironi da quattro che si svolgeranno con il formato a doppia eliminazione. Fa eccezione il Gruppo D, quello dove sarebbero dovuti trovarsi i Bren Esports: il girone seguirà allora il formato del classico gruppo all’italiana con partite di andata e ritorno con sole tre squadre partecipanti. Un format in realtà già visto allo scorso MSI 2021 di League of Legends, risultando parecchio noioso.

Tutte le partite saranno Bo3 e le prime due squadre di ogni girone passeranno alla fase successiva playoff. I migliori otto team si sfideranno in tabellone a eliminazione diretta, senza possibilità di sbagliare. La finale sarà l’unico match alla meglio delle cinque. In palio non solo il titolo di vincitore del Masters ma questa volta anche la qualificazione diretta ai Champions, il mondiale che si disputerà a fine anno e che decreterà il vincitore finale.

Parola agli esperti

Per capirne di più su quali squadre siano favorite e su quale sia l’attuale situazione competitiva nella scena internazionale di Valorant abbiamo posto qualche domanda a due figure iconiche italiane: Roberto Zappia “Slim”, caster di AgentsRangeIT, e Tommaso Gavioli “joYnt”, coach dei London United e analyst per il commento su AgentsRangeIT. Sarà inoltre proprio sul canale Twitch di AgentsRangeIT che sarà possibile seguire l’intero evento in lingua italiana.

Quali sono le vostre aspettative per il VCT Berlino?

S – “Senza alcun dubbio la favorita del torneo resta la squadra vincitrice dello scorso Master, i Sentinels. Tuttavia l’esito di questo Master non è per niente scontato, il livello di gioco Europeo e Nord Americano è migliorato notevolmente negli ultimi mesi, l’incertezza dei risultati in Europa credo che avrà un ruolo anche in questo Master. Le squadre nostrane hanno i numeri per poter competere contro le americane ma manca, forse, un po’ di esperienza.”

J – “Penso che in generale questo secondo evento lan permetterà a Riot di capire come procedere nel creare il VCT finale a dicembre. Si cerca sempre di migliorarr e Riot dal mio punto di vista sta facendo un ottimo lavoro. Quindi mi aspetto un grande passo in avanti rispetto al Master d’Islanda: è sufficiente pensare che a Berlino ci saranno ben 15 squadre, mentre a Reykjavik erano quasi la metà. In piu’ hanno deciso finalmente di cambiare il formato facendo 4 gruppi e penso sia stata una scelta decisamente azzeccata. Sono anche molto curioso di vedere come sarà il nuovo palco: si vocifera sia qualcosa di veramente spettacolare e interessante. A livello di predictions sinceramente sulla carta sono abbastanza certo che i Sentinels possano ambire a vincere di nuovo il master, ma ora ci sono altre squadre che possono competere con loro tra cui Acend, Gambit e SuperMassive Blaze. Senza dimenticare i mitici Vision Strikers coreani.”

Sarà il terzo evento internazionale del circuito, il secondo dal vivo: com’è cambiata la scena di Valorant in questi nove mesi?

S – “Su questa domanda potremmo aprire una parentesi di una settimana almeno. Diciamo che il gioco sta prendendo piede in tutto il mondo abbastanza velocemente, in America ha attecchito da subito e questo ha portato le squadre americane ad avere i risultati migliori. Poco alla volta sta entrando a far parte anche della cultura degli sparattutto in Europa, molti giovani talenti provenienti da altri giochi si stanno mettendo in discussione e il livello del nostro continente rispetto allo scorso master è decisamente piu’ alto. Sono abbastanza stupito del successo del gioco nel resto del mondo: in Corea, Giappone, Brasile e Turchia il fenomeno sembra veramente di portata gigantesca, considerando la loro cultura nei giochi FPS tattici che non li poneva decisamente in risalto rispetto alle altre scende dei videogiochi competitivi. Riot sta facendo un ottimo lavoro, continuando su questa strada Valorant potrebbe diventare il punto di riferimento per gli sparatutto competitivi.”

J – “Posso parlare principalmente per la scena e regione in cui lavoro io, essendo più a contatto con i vari addetti ai lavori/top team. Penso che in Europa ci sia la possibilità di far crescere tanti nuovi talenti, ogni challengers vediamo e scopriamo nuovi team crescere e quindi farsi conoscere, è probabilmente il miglior momento per brand nuovi o magari piu’ piccoli che hanno un buon budget da investire perchè c’è la possibilità di arrivare alle fasi finali di questi tornei. Un esempio lampante l’abbiamo visto con gli Acend a Marzo: era un brand con qualche migliaia di followers su twitter e poco conosciuto e ora sono famosi in tutto il mondo. Penso che questo tipo di percorso attualmente possa farlo qualsiasi team in europa, ci vuole solo un gruppo di persone che abbia voglia di lavorare e migliorarsi giorno dopo giorno. Mi viene anche difficile pensare e definire un team dall’essere tier1 all’essere tier2 perchè nel giro di settimane quel team può migliorare incredibilmente o peggiorare allo stesso modo. A questo proposito l’esempio arriva dai team che hanno rappresentato l’Europa a Reykjavik, Fnatic e Liquid: nessuna di loro è riuscita a riqualificarsi per Berlino. Al contrario abbiamo due team non europei che rappresentano Turchia e Russia: due regioni che fino allo scorso Master in pochi avrebbero pensato di vedere a questo livello.”

Con Slim abbiamo poi approfondito il discorso sulle squadre europee e cosa aspettarci a livello competitivo. Chi potrebbe rappresentare una sorpresa positiva al VCT di Berlino?

S – “Domanda non semplice, quando si scontrano continenti diversi gli esiti non sono mai scontati. Abbiamo avuto un assaggio dallo scorso Master nel quale abbiamo comunque potuto confermare alcune delle nostre tesi: America ed Europa sono un paio di spanne sopra le rivali proveniente dal resto del mondo. I Vision Striker sono stati i grandi assenti della passata edizione, squadra che aveva vinto tutto, fino all’ultimo qualifier, senza incontrare una grande opposizione. La tensione ha giocato un bruttissimo scherzo nella partita finale e quindi i coreani non hanno superato le loro eliminatorie durante la finalissima. 

In questa settimana dovranno difendere l’onore coreano: i giocatori di quella regione credono molto nelle loro possibilità di riuscire, finalmente, ad emergere. Occhi puntati sulla loro prestazione e, ovviamente, su quella dei Gambit. Nonostante siano i vincitori del circuito EMEA sarebbe comunque una sorpresa veder trionfare dei ragazzi cosi giovani alla loro prima competizione cosi importante.”

Qual è la situazione attuale tra le squadre europee? Hanno serie possibilità?

S – “Per onore della patria la risposta di ogni buon europeo sarà un secco e chiaro: sì! La realtà dei fatti potrebbe essere un po’ differente. Sappiamo che in America hanno investito molto di più su questo titolo e che c’è dal terreno da recuperare. Acend, SMB e Gambit saranno clienti scomodi per chiunque e sono certo che nessuno prenderà le loro prestazioni sottogamba.  Sono abbastanza certo che tutte daranno filo da torcere. Non ho volutamente menzionato i G2 perchè è una squadra molto complicata da decifrare: secondo me per loro non ci saranno mezze misure, torneo della vita oppure fuori abbastanza presto. Spero che in queste settimane siano riusciti a colmare alcune delle loro lacune.”

I Sentinels sono ancora la squadra da battere?

S – “Sono assolutamente la squadra da battere. Vorrei ricordare che non hanno perso una singola mappa nello scorso Master, questo è un dato sorprendente se consideriamo anche la lunghezza del torneo. Immagino che questo sarà un evento differente, le altre squadre americane in gara sono decisamente piu’ temibili dei Version1 e, soprattutto, Fnatic e Liquid son sembrati anni luce indietro rispetto al gioco delle quattro squadre europee che ci rappresenteranno. Sarà un torneo spettacolare, l’esito non è scontato.”

Tornando a joYnt, invece, gli abbiamo chiesto più informazioni sul lato tecnico riguardo a mappe e meta degli agenti. Cosa ti aspetti a livello di utilizzo degli agenti: qual è il meta in questo momento?

J –Diciamo che in questo momento non c’è un vero e proprio meta consolidato che vediamo essere ‘spammato’ ovunque, ci sono certamente alcuni agenti che vengono usati molto di piu’ in alcune regione rispetto ad altre, come per esempio Astra, che negli scorsi mesi non si era vista più molto a causa del nerf, ora sta tornando tantissimo in meta. Gli americani la usano sempre o quasi, e ora pian piano anche in europa è tornata tantissimo. Penso che non vedremo più tantissimo il meta del doppio controller con Viper, nonostante qualche team potrebbe portarla su Bind, ma in generale sembra si stia tornando molto di più a giocare composizioni basate su Killjoy, che sicuramente rimane il main sentinel, superiore da tanti punti di vista a Cypher (ma anche piu’ complessa da giocare). Sono molto curioso di vedere cosa i team coreani soprattutto i Vision Strikers porteranno in lan, perchè sono uno dei team di cui si è sempre parlato fin dall’inizio ma che non abbiamo potuto vedere in Islanda. In fin dei conti, però, credo che la composizione non farà tanto la differenza: sarà l’abilità di squadra, più che dei singoli, a essere decisiva. Sembra banale come cosa ma questa è la vera differenza tra chi può vincere e chi invece sarà destinato a perdere.”

E per quanto riguarda le mappe? Ci sarà qualche cambiamento rispetto allo scorso evento, oltre al fatto che inevitabilmente avremo una Breeze in più.

J – “Considerando che non c’è molto margine di errore durante i groupstage e anche i playoff, essendo tutte Bo3 penso che la maggior parte dei team giocherà sul proprio pool di mappe in cui si sente più confident banalmente. Durante i challenger playoff Emea però, abbiamo notato un particolare molto importante: la maggior parte dei match si sono affrontati proprio sulle ultime due mappe uscite, Icebox e Breeze, che probabilmente sono anche le due mappe piu’ difficili da leggere e capire, dove spesso l’individualità può portarti alla vittoria. Quindi potrei aspettarmi alcuni team (soprattutto quelli meno forti lato teamplay) cercare di giocare proprio queste due mappe citate, provando cosi’ a dare del filo a torcere a chi invece ha tutte le carte in regola per vincere questo titolo.”

L’appuntamento con il VCT Masters Berlino è dal 10 al 19 settembre 2021: come anticipato sarà possibile seguire l’evento con il commento in lingua italiana sui canali di AgentsRangeIT.