di Massimiliano Di Pasquale

Quello tra videogiochi e sportivi professionisti sembra essere ormai un connubio perfetto. Nei mesi di lockdown, infatti, molti sono stati i giocatori che tra un allenamento in casa e l’altro hanno deciso di dedicare parte del loro tempo a PC, XBOX o PS4. C’è chi addirittura ha provato a reinventarsi streamer su Twitch come la stella del Manchester City Sergio Aguero o Charles Leclerc, uomo di punta della Ferrari in Formula 1. La pandemia, dunque, ha messo in mostra il lato più umano di queste superstar ed ha avvicinato i fan ai propri idoli in un momento storico particolarmente difficile.

Ad abbattere ulteriormente questa barriera invisibile tra sportivi e videogiocatori ci ha pensato anche Giorgio “Pow3r” Calandrelli, che recentemente ha condiviso una sessione di gioco su Call of Duty Warzone con Douglas Costa (ala della Juventus), Lucas Paquetà (trequartista della Juventus) e Lando Norris (pilota di Formula 1). Per lo streamer ed influencer di casa Fnatic, però, non è stata la prima esperienza videoludica con sportivi professionisti: in precedenza era toccato ad Andrea Conti (terzino del Milan), Marco D’Alessandro (centrocampista della Spal) e Davide Zappacosta (terzino della Roma) giocare qualche partita sul titolo Activision con l’ex pro-player di Fortnite.

Una cosa impensabile fino a qualche anno fa, ma grazie alla crescita esponenziale di personaggi legati al mondo del gaming come gli streamer o i pro-player, le distanze sembrano essersi notevolmente ridotte tanto che alcuni calciatori professionisti hanno deciso di investire i propri guadagni in organizzazioni eSportive. E’ il caso di Alessandro Florenzi e Daniele De Rossi impegnati nel progetto Mkers, Douglas Costa con il suo DC Team di Fortnite o Antoine Griezmann che ha lanciato i Grizi Esport. Passione per i videogiochi e non solo, perché ormai gli esports sono un business da milioni di euro e pian piano ce ne stiamo accorgendo anche qui in Italia.