Jarvis bannato: un affare di famiglia, ma Epic Games non indietreggia

Che gli americani siano molto duri contro chi bara o mente è risaputo. Ma il ban a vita con cui la Epic Games ha colpito Jarvis Kaye, giovane membro dei FaZe Clan, ha colto alla sprovvista la Fortnite community. Il player, che ha diciassette anni ed è britannico, è stato espulso per sempre per aver fatto uso di Aimbots. Il software permette di migliorare la precisione dei propri spari e quindi di vincere più facilmente. Un tipo di cheat per cui Epic Games prevede una punizione particolarmente dura, soprattutto per persone che, come Jarvis, vivono di quel che guadagnano videogiocando.

La tragicità della situazione è stata ben descritta dallo stesso player, che in un video dal titolo “I’ve been banned from Fortnite (I’m sorry)”, (“Sono stato espulso da Fortnite, mi dispiace”), si è rivolto in lacrime direttamente al suo pubblico. Nel video, il giocatore ha dichiarato di aver usato i cheat solo in un account secondario, dedicato alle modalità singola e creativa. Insomma, si sarebbe servito di Aimbots solo per rendere i suoi video più divertenti per i fan e non ne avrebbe mai fatto uso in partite competitive. Sarà vero?

Certo è che ora dovrà pensare a cosa fare della sua vita, fino ad ora incentrata prevalentemente sulla sua carriera come giocatore di Fortnite: una situazione non facile da affrontare. Persino sua madre, Barbara Khattri, è intervenuta sull’argomento, sottolineando come il figlio sia distrutto per quanto avvenuto: “Soffre molto. Ama quel gioco – ha dichiarato la donna sulle pagine del MailOnline -. Non è cattivo e ciò di cui sono certa è che, se si fa un errore che non danneggia fisicamente nessuno, dovrebbe esserci la possibilità di fare ammenda”.

Con Jarvis si sono schierati anche importanti pro gamer, tra cui Ninja, uno dei più grandi nomi di Fortnite. A suo parere il ban a vita è troppo pesante come provvedimento per un ragazzino di 17 anni e si potrebbero trovare altre soluzioni. Ninja si è rivolto direttamente agli sviluppatori, proponendo piuttosto un’espulsione di sei mesi, al massimo di un anno. E suggerendo di applicare altri tipi di punizioni, come costringere Jarvis a fare servizi per la community, oppure a pagare una multa. Se Jarvis donasse 50.000 dollari a un ospedale, pensate che le persone sarebbero infastidite?”, ha commentato Ninja.

Nonostante ciò, sembra proprio che Epic Games non abbia alcuna intenzione di indietreggiare e anzi voglia usare questo caso per sensibilizzare la community sul problema del cheating. Effettuare sufficienti controlli sulla regolarità delle partite è difficile, soprattutto quando si tratta di un videogame come Fortnite, in grado di coinvolgere ben 250 milioni di giocatori in tutto il mondo. Proprio per questo, Epic Games ha stabilito che la punizione per chi bara debba essere esemplare.

Qui sotto il video in cui Jarvis Kaye si scusa con il suo pubblico: 

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