Prosegue la chiacchierata di Esportsmag con il midlaner Daniele “Jiizuke” Di Mauro. Originario di Mondragone, classe ’96, “Jiizuke” è il primo italiano ad essere entrato nell’élite dei migliori giocatori europei di League of Legends.

Ha iniziato giocando dalla sua cameretta, per poi essere ingaggiato dal suo primo vero team, i Forge. Una realtà, quella sarda, che gli ha permesso di farsi le ossa per il grande salto verso una carriera europea, prima con i Giants in Spagna e ora con i francesi Vitality.

Oggi vi somministriamo la seconda e ultima pillola dell’intervista che abbiamo realizzato in occasione della Milan Games Week 2019, della quale il pro player in forza ai transalpini del team Vitality è stato il padrino. (Qui invece trovate il link alla prima parte).

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1) Sei il giocatore di League of Legends più forte di sempre, qual è il tuo segreto? La definiresti una tua conquista o pensi sia una dote innata che hai saputo applicare al videogioco?

Credo che non ci sono segreti e scorciatoie. Per diventare qualcuno ci sono due cose di cui hai bisogno: avere talento all’inizio e lavorare duro dopo. Io mi sono allenato per tre anni per tredici/quattordici ore al giorno, tutti i giorni. Con talento e lavoro duro, alla fine, tutti quanti possono farcela. Poi ovviamente ci sarà chi lavora più duro di altri e verranno visti diversamente da altre persone, ma credo che basta buona volontà. Ed è uno dei problemi principali in Italia. Per quale motivo non ci sono molti giocatori professionisti?

2) Con quali compagni di squadra del team Vitality ti trovi meglio?

Cabochard e Mowgli.

3) Quali sono i tuoi prossimi impegni e obiettivi negli esports?

Ci sono le qualifiche dei mondiali. Quindi la nostra prossima competizione sarà a gennaio. Prima di gennaio cercheremo di bootcampare in Corea, probabilmente, e a gennaio lo split inizierà verso il 18. Vogliamo soltanto non fare gli stessi errori di quest’anno e andare alla gloria che avevamo l’anno scorso.