Si chiude con una notizia tragica il 2019 di League of Legends. A soli 24 anni è morta Maria Creveling, streamer e giocatrice professionista nota con il nickname “Remilia”. La brutta notizia è stata postata su Twitter da un suo amico e subito nell’ambiente sono arrivati numerosi messaggi di condoglianze alla famiglia.

Il suo nome ha fatto storia nel 2015 quando Remilia è stata la prima donna (e prima transgender) a competere nelle League of Legends Championship Series, un mondo fino ad allora monopolizzato dagli uomini. Non senza polemiche l’addio al suo primo Team, i Renegades, motivato con l’accusa di molestie all’interno della sua squadra. La pro player di Las Vegas è stata l’unica donna a partecipare al LoL Championship Assortment (LCS).

Non si conoscono ancora per via ufficiale le cause della morte improvvisa, rimane il tweet di annuncio e saluto del suo amico Richard Lewis su Twitter: “È con grande tristezza che vi informo che la mia migliore amica Maria Creveling è morta pacificamente nel sonno. La sua assenza lascerà un vuoto che non potrà mai essere colmato. Non avrebbe voluto lunghe dichiarazioni o grandi elogi”.

Dall’account twitter ufficiale di Remilia, @WhatleyLeague, il fidanzato ha scritto inoltre: “La mia ragazza Maria è morta e non avrebbe voluto nessun ricordo pubblico lungo. Mi limito quindi a ricordare i 4 mesi insieme ed è stato un privilegio conoscerla, seppur per questo breve lasso di tempo”. Un post che fa pensare comunque che Remilia avesse affrontato la questione, forse pensando che il male potesse prendere il sopravvento.

La giovane, infatti, negli anni scorsi, aveva dovuto abbandonare la scena competitiva anche a causa di problemi fisici, in particolare alle corde vocali, che la costrinsero ad un intervento chirurgico. Nonostante questo era ancora considerata una delle più forti giocatrici di League of Legends, soprattutto con la leggenda Thresh, della quale era ritenuta la migliore player donna degli Stati Uniti.