LEC e LCS: weekend da record per Perkz e Zven

Il doppio 3-0 con cui si sono chiusi i rispettivi campionati europeo e nordamericano di League of Legends sono lo specchio dell’intera stagione dominata al di là dell’Atlantico dai Cloud9 e nel Vecchio Continente dai G2 Esports, anche se in modo forse meno evidente.

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I Cloud9 arrivavano in finale dopo aver ottenuto 17 vittorie e una sola sconfitta, contro i TSM, in regular season, vincendo poi sia il primo turno playoff contro gli 100 Thieves che il secondo contro gli Evil Geniuses del nostro italiano Jiizuké. I G2 si erano invece complicati, e non poco, la vita perdendo a sorpresa al primo turno playoff contro i MAD Lions, in cui milita l’italo-cinese Shadow, e costretti a ripartire dal tabellone secondario superando prima gli Origen per 3-1 e poi i MAD Lions con lo stesso punteggio, ottenendo la rivincita.

Due percorsi diversi per C9 e G2 nell’approccio alla finale contro due avversarie di tutto rispetto. Ai primi si sono opposti i Flyquest che hanno coronato con il secondo posto una stagione positivamente inaspettata, con una formazione composta da alcuni dei giocatori più datati della scena nordamericana: tra tutti Santorin e Wildturtle, accompagnati da Ignar e PowerOfEvil. Per i G2 gli avversari erano gli storici rivali dei Fnatic che durante i playoff avevano mostrato un gioco convincente e concreto che li poneva molto vicini nei pronostici agli altri finalisti. Se i Cloud9 hanno avuto vita abbastanza semplice nel match contro i Flyquest per manifesta superiorità individuale e di squadra sulla Landa degli Evocatori, i G2 Esports hanno ottenuto un grande vantaggio già in fase di selezione dei campioni. Sia chiaro: le scelte dei Fnatic non erano assolutamente sub-ottimali. Il problema principale è stata la loro incapacità di riadattare in corsa una draft che non era stata ipotizzata dovesse scontrarsi contro la protect-the-carry messa in campo dai G2 Esports con il Kog’maw di Caps e la Lulu di Mikyx. 

Oltre i due risultati a impressionare di più sono i numeri che ne scaturiscono in termini di record. Per i G2 Esports si tratta infatti del settimo titolo conquistato, pareggiando i conti con i Fnatic: terzo titolo consecutivo, con l’obiettivo di eguagliare il proprio record di quattro conquistato nel biennio 2016-2017; sette trofei europei ottenuti nei nove split a cui hanno partecipato. Singolarmente, poi, si tratta del quinto split vinto consecutivamente per Caps, due con i Fnatic e tre con i G2 Esports, prima da midlaner oggi da botlaner. Per Perkz, invece, si tratta del settimo: tutti vinti con i G2, vera bandiera moderna della scena di League of Legends.

In America i Cloud9 sono tornati alla vittoria dopo sei anni dall’ultima volta: un tempo infinito che sembrava non voler terminare, viste le sei finali disputate nel frattempo con altrettante sconfitte. Il team costruito quest’anno invece era decisamente superiore a qualsiasi altro: un investimento che aveva un solo obiettivo chiaro, la vittoria finale. Dei “vecchi” Cloud9 vincitore dell’ultimo trofeo conquistato non è rimasto nessuno: un rimpianto per Sneaky, botlaner fino allo scorso split e ultitmo testimone della memoria di quella vittoria. Al suo posto nello Spring 2020 è infatti arrivato Zven dopo due anni trascorsi ai TSM senza successo. Alla prima stagione con i Cloud9 non solo conquista il titolo dell’LCS ma diventa in primo giocatore della storia a vincere sia il campionato nordamericano che quello europeo, impresa a cui si erano in passato avvicinati una manciata appena di giocatori senza mai riuscirci. Zven conquista a pieno titolo l’appellativo di “eroe dei due mondi”.

Una menzione speciale in questo weekend di League of Legends va a un altro 3-0, tutto italiano: quello con cui i Playground Esports hanno sconfitto i Playstrong Esports nella finale della terza tappa del Circuito Piazza, il torneo organizzato dalla community Piazza Esports che tanto successo sta riscuotendo in termini di partecipazione, sia dei giocatori che degli spettatori. Si tratta di un torneo pensato dalla comunità italiana di League of Legends per essere una sorta di serie cadetta nel tentativo di colmare il gap tra i top team che partecipano al PG Nationals e quelli che ne rimangono fuori, vista l’assenza di competizioni inferiori nonché di altre competizioni durante l’anno. Con questa vittoria i Playground conquistano la pole position nel tabellone delle finali, mentre i Playstrong si assicurano comunque il secondo posto.

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