Da due volte campioni in carica a fuori dalla corsa al titolo: cosa è cambiato in un solo split.

Che le partite secche Bo1 non fossero nelle corde dei Mad Lions si era capito già da tempo. Eppure era difficile immaginare i leoni di Spagna fuori dalla corsa per il titolo di campioni d’Europa di League of Legends dopo essere stati vincitori sia nello Spring che nel Summer 2021, diventando la quarta squadra in assoluto a conquistare il trofeo continentale dopo Fnatic, Alliance e G2 Esports, la seconda da quando esiste l’LEC. Quella che sembrava poter essere una nuova era di dominio, facendo seguito a quella dei G2 Esports nei cinque anni precedenti con otto titoli, di cui ben due volte quattro consecutivi a cavallo tra 2016 e 2017 e tra 2019 e 2020, interrotti solo dal doppio trionfo Fnatic, si è infranta dopo appena un anno di successi.

Bo1 vs Bo5

In questo split più che mai si è reso necessario rispolverare la narrativa delle squadre, come gli stessi Mad Lions appunto, che faticano a giocare le partite secche Bo1 rispetto alle serie complete e classiche delle Bo5. Queste ultime si giocano, almeno in Europa, solamente ai playoff però, mentre durante la stagione regolare ci si affronta in un singolo game, uno nel girone di andata e uno nel girone di ritorno, come avviene ad esempio nel basket. Due modi di affrontare le partite totalmente differenti: nel corso di una serie prolungata una squadra può evolversi o involversi, può adattarsi o meno alla partita e alle scelte degli avversari, addirittura provare per uno o due game degli esperimenti (anche se reali esperimenti non sono). Si può essere i migliori nelle Bo5 ma se non si vincono abbastanza game in regular season non ci sarà modo di dimostrarlo. Ma i Mad Lions vanno davvero così male nelle partite secche?

Gli ultimi due anni

Nel 2020 i Mad Lions si affacciano per la prima volta in LEC, presentandosi come il rebranding dei già esistenti Splyce di cui l’unico sopravvissuto è Humanoid (oggi ai Fnatic). In quell’anno la squadra vince 11 game su 18 con 7 sconfitte in regular season, per poi sconfiggere i G2 nel primo turno playoff e perdere le due serie successive (0-3 e 1-3) e finendo fuori dalla contesa. Nel Summer il loro punteggio in regular season migliora, anche se di poco, con un 12-6 che li porta ai playoff (1-3, poi la vittoria 3-1 al secondo turno loser bracket prima di essere eliminati 0-3 dai Rogue) ma conquistano ugualmente la qualificazione al mondiale 2020. Qui arriva forse il punto più basso: dopo un anno intero abituati a giocare dalla gaming in house, nello studio cinese la situazione è totalmente differente e i Mad Lions escono ai play-in, sconfitti 3-2 dai SuperMassive dopo aver chiuso il girone con una sola vittoria e tre sconfitte (e aver vinto lo spareggio per giocarsi la serie decisiva). In totale i Mad Lions hanno avuto nel 2020 un win rate del 60% in Bo1 con 25 vittorie e 16 sconfitte, mentre un winrate del 36% in Bo5 con 10 game vinti e 18 persi.

L’anno dei successi

Nel 2021 arrivano due titoli e la maggior attenzione internazionale. Nello Spring chiudono la regular season 10-8 per poi chiudere con tre Bo5 sapientemente portate a casa, conquistando il primo titolo continentale. All’MSI sembra andare benissimo: al primo turno vincono 5 Bo1 su 6, ma poi chiudono 5-5 il girone finale quando il livello era chiaramente più alto. Con i DK in semifinale perdono solalmente 3-2, portando i campioni del mondo in carica al quinto game. In estate il discorso è molto simile con la regular season che si chiude sul 12-6, come l’anno prima, ma con una differenza netta: se nel 2020 il 12-6 era stato sufficiente per arrivare al 12esimo posto, nel 2021 il 12-6 vale, per scontri diretti, il terzo posto. Poi tre Bo5 vinte una dopo l’altra e secondo titolo in tasca insieme alla qualificazione ai Worlds: il 3-3, diventato poi 4-4 dopo gli spareggi, con cui i Mad si qualificano alla fase playoff mostra tantissime difficoltà, confermate dallo 0-3 con cui si arrendono ai Damwon Kia, lontanissimi dalla sfida di qualche mese prima. Facendo i conti, in totale i Mad nel 2021 hanno ottenuto un win rate del 60% in Bo1 con 36 vittorie e 24 sconfitte, mentre in Bo5 il win rate è stato del 62,5% con 20 game vinti e 12 sconfitte.

E quindi?

Mettendo insieme i pezzi risulta che i Mad Lions hanno avuto lo stesso win rate sia nel 2020 che nel 2021 in Bo1, peraltro una percentuale decisamente più che positiva che ha permesso loro di piazzarsi sempre nelle prime posizioni in Europa. Se prendiamo in esame quest’anno, considerando in questo caso però solo i dati europei senza eventi internazionali, Excel e Vitality, le ultime a rientrare nei playoff, sono passate con un win rate del 50%, ben al di sotto di quanto mai fatto dai Mad Lions, fermatisi nel 2022 a 8 vittorie e 10 sconfitte con il 44% di win rate. Ma con un punto importante da sottolineare: prima dell’ultima superweek i Mad avevano un win rate del 33% con 5 vittorie e 10 sconfitte, aggiungendo che i game vinti erano fino a quel momento arrivate esclusivamente nel girone d’andata, mentre quello di ritorno parziale registrava sei sconfitte su sei game. In definitiva, dati alla mano, non risulta che nel biennio 20-21 i Mad Lions andassero male in Bo1 o che fossero messi peggio rispetto alle Bo5: è una narrazione che non regge in piedi. Ciò su cui lo staff dei Mad Lions ha lavorato è stato migliorare invece le prestazioni proprio in Bo5, passando dal 36% del 2020 al 62,5% di win rate del 2021, cambiando ovviamente anche giocatori, senza però intaccare più di tanto la loro abilità in Bo1.

I veri motivi

Dove vanno allora ricercate le motivazioni del fallimento, se di fallimento si può parlare, dei Mad nel 2022? I Mad Lions hanno forse preteso di cambiare troppo pensando che nulla sarebbe cambiato. Mantenere il coaching staff è stata senza dubbio una scelta corretta, considerato che tante volte i meriti dei successi 2021 sono andati proprio all’Head Coach James “Mac” MacCormack, allo Strategic Coach Christophe “Kaas” van Oudheusden, all’Head of Player Development Patrick “Pad” Suckow-Breum e all’Analyst Carlos “Aagie” Carpio Cuenca. Definita la base da cui partire i Mad Lion hanno provato a rivalutarsi e rimettersi in gioco, confermando la fiducia su Armut in corsia superiore, su Elyoya in giungla, miglior esordiente del 2021, e su Kaiser, support di elevata esperienza competitiva. Eppure non è bastato mantenere tre quinti del roster bis-campione d’Europa per continuare ad avere la possibilità di giocarsi il titolo e le motivazioni vanno rintracciate nella decisione di prendere due giocatori totalmente esordienti: Reeker per la midlane e Unforgiven per la botlane.

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Perché non ha funzionato

Anche tra 2020 e 2021 i Mad Lions cambiarono solo due giocatori ma in modo totalmente differente. A inizio 2021 arrivarono Armut, con già un grande bagaglio competitivo costruito in Turchia e un mondiale alle spalle durante il quale aveva beffato proprio i Mad, ed Elyoya, uno dei jungler più promettenti della scena europea, per sostituire due giocatori più o meno dello stesso livello, Orome e Shadow. Anzi, probabilmente i nuovi arrivati erano addirittura superiori ai precedenti componenti del roster, fattore che ha aiutato la squadra a compiere un salto di livello, soprattutto a livello di mentalità e soprattutto in Best of 5. Tra 2021 e 2022 invece i Mad Lions hanno messo sotto contratto due esordienti: Reeker per sostituire uno dei più esperti e solidi midlaner europei, Humanoid, e Unforgiven per prendere il posto di Carzzy, il quale aveva ormai con Kaiser un’intesa naturale (salvo il fatto che, come hanno rivelato alcune indiscrezioni, sia stato proprio Kaiser ad affermare di non volere più Carzzy come compagno di corsia e di squadra). La conseguenza è che i Mad Lions nell’equilibrio generale hanno perso esperienza e controllo di mappa, hanno perso sicurezza e solidità: tutti, o quasi, i pilastri che li avevano portati al successo nel 2021 si sono sfaldati durante la stagione. Gli stessi giocatori, dopo l’entusiamo iniziale, sono stati visti spenti, incapaci di reagire, senza idee per invertire la rotta. Un tracollo tecnico che si è trasferito poi a livello mentale.

I Mad Lions devono cambiare?

Più che di fallimento in toto sarebbe più corretto parlare di esperimento non riuscito. Ma non per questo i Mad Lions devono essere costretti a cambiare: dipende esclusivamente da quali fossero, e sono ancora, i loro obiettivi stagionali. Perché quando cambi così tanto in termini di qualità dei giocatori è chiaro che serve tempo: i soli Armut, Elyoya e Kaiser, praticamente al secondo e terzo anno competitivo, non possono essere la guida salda a cui affidarsi. L’intero roster ha bisogno di più tempo per rodarsi e trovare i giusti equilibri. Tempo che non necessariamente potrebbe esaurirsi nel Summer Split. Se però i Mad Lions vogliono tornare a vincere subito allora dei cambi sono necessari, soprattutto perché le altre squadre non sono rimaste a guardare: i Vitality hanno tirato fuori dal cappello il super team (anch’esso ancora in rodaggio), gli Excel si sono potenziati con Finn e Mikyx (ex-G2 e quattro volte campione LEC), persino i Misfits hanno stupito con un roster giovane e intraprendente, ma basato su una superstar come Vetheo. Senza dimenticare i Rogue che con l’arrivo del coreano Malrang hanno realizzato uno dei migliori giochi di prestigio.