Eurispes ha presentato stamani a Roma il nuovo “Rapporto Italia 2020” che contiene anche una sezione dedicata gli esports. Come già ha confermato l’Ansa, la principale agenzia di stampa nazionale, gli esports sono ormai un fenomeno riconosciuto, un’industria spesso degna degli onori della cronaca, e meritevole di essere studiata e scandagliata in ogni suo aspetto, come da tempo fa Eurispes. Uno studio che porta ad una certezza: “già durante le Olimpiadi del 2024 a Parigi, gli esports saranno tra le competizioni dimostrative”.

La 32esima edizione del Rapporto Italia, è strutturata come nelle edizioni precedenti sullo studio di sei dicotomie (Valori/Comportamenti, Creazione/Distruzione, Episteme/Doxa, Eguaglianza/Disuguaglianza, Libertà/Soggezione, Hostis/Hospes). Queste tematiche vengono illustrate attraverso altrettanti saggi accompagnati da sessanta schede fenomenologiche. Vengono affrontati, quindi, attraverso questa lettura della realtà, temi che l’Istituto ritiene rappresentativi della politica, dell’economica e della società italiana. Tra questi, da questa edizione, compaiono appunto anche i videogiochi competitivi.

L’Istituto, che si occupa da decenni di studi politici, economici e sociali Eurispes, d’altronde segue il settore degli esports già da alcuni anni. Prova ne è stata, già lo scorso anno, la realizzazione del volume “eSports, un universo oltre il videogioco“, scritto dagli avvocati esperti di gaming Chiara Sambaldi e Andrea Strata, direttori dell’Osservatorio permanente dell’Istituto Eurispes su Giochi legalità e patologie”Italia in gioco”, in collaborazione con la nostra redazione e con il contributo di AICS. Volume edito da Gn Media.

La sezione dedicata agli esports del Rapporto Eurispes parte dai dati presentati nell’ultimo rapporto Aesvi/Nielsen, ritenuti al momento i più affidabili. 1 milione e 200 mila appassionati, 350 mila avid fan, pubblico in prevalenza maschile (6 su 10), con un livello di istruzione medio alto e in maggioranza con un’età compresa tra i 16 e i 30 anni.

Ad essere interessanti sono però gli altri aspetti evidenziati dal Rapporto Eurispes. Il fatto che per gli esports, ora, la sfida vera sia raggiungere le Olimpiadi (“già durante le Olimpiadi del 2024 a Parigi, gli esports saranno tra le competizioni dimostrative”, si sbilanciano gli autori del documento). Un traguardo auspicabile, visto che potrebbe portare i videogiochi competitivi ad essere riconosciuti dal Coni, inserendoli di diritto nella riforma del sistema sportivo attualmente al vaglio del Governo, che porterà alla modifica di tutta la normativa del lavoro nel settore sportivo.

Il rapporto Eurispes parla anche di investimenti. Come abbiamo spesso sottolineato qui su Esportsmag il settore manca assolutamente di dati ufficiali. Non si conoscono cifre, ma Eurispes evidenzia il gran numero di società sportive tradizionali (società di calcio, in particolare) che sia in Italia che in Europa, hanno aperto una finestra sul mondo degli esports, riconoscendo nel videogioco competitivo un’occasione di business magari non immediato, ma che comunque conviene tenere in considerazione.