La competizione Lck di Lol più seguita al mondo ha perso 30 Milioni di dollari negli ultimi tre anni ma non sembra importare a qualcuno.
Il circuito competitivo di Lol è da sempre dominato dai coreani con il loro campionato ufficiale, l’Lck, che è diventato nel corso degli anni il più popolare e visto di sempre. Non è un mistero il perché: una lega composta quasi esclusivamente da coreani (solo appena pochi mesi fa per la prima volta si è visto un giocatore titolare non-coreano), giocatori che culturalmente hanno incamerato tutte le condizioni fisiche e mentali necessarie per eccellere sul moba di Riot Games. Tuttavia il campionato più visto al mondo non sembra essere economicamente sostenibile.
Corea maggiore al mondo
Secondo il più recente report di Esports Charts, League of Legends è stato l’esports più popolare del primo trimestre del 2025. Un risultato raggiunto grazie al campionato coreano Lck che ha raggiunto 1,9 milioni di spettatori contemporeanei di picco, persino maggiore del picco di 1,1 milioni registrato dal First Stand, il primo evento internazionale della stagione competitiva di League of Legends. Da cui, però, erano assenti i T1, cinque volte campioni del mondo e senza troppi dubbi il team più popolare e conosciuto al mondo, nonché il più seguito.
Nonostante numeri da primi della classe a livello globale, l’Lck non sembra essere un prodotto economicamente sostenibile. Secondo l’ultimo report della stessa Lck Corporation, l’associazione che gestisce il campionato, il torneo avrebbe registrato nel 2024 la più alta perdita finanziaria di sempre. Se nel 2022 la perdita si era attestata a 8,1 Miliardi di Korean Won, pari a 5,6 Milioni $, nel 2023 le perdite erano quasi raddoppiate, arrivando a 9,1 Milioni $. Lo scorso anno invece un nuovo raddoppio: nel solo 2024 le perdite sono state stimate a 19,78 Milioni $, pari a 25,8 Miliardi di Korean Won.
Numeri che fanno paura
In totale negli ultimi tre anni l’Lck ha perso oltre 30 Milioni $, di cui due terzi solo nell’ultimo anno. Lo stesso report racconta anche come le vendite siano passate dai 19,36 Milioni $ del 2022 ai 7, 9 Milioni $ nel 2024, con una perdita nei ricavi di quasi due terzi. L’esports non è certamente un settore semplice da monetizzare e gli addetti sanno bene che attendersi un ritorno economico nei primi anni è pura utopia: è necessario programmare per anche solo arrivare al pareggio di bilancio. Per fare un esempio, una realtà come i Team Liquid hanno impiegato cinque anni per poter affermare di essere profittevoli ed economicamente sostenibili, al termine di un piano programmatico strutturato e attento.
Al tempo stesso però è doveroso sottolineare come per Riot Games l’esports rappresenti una vetrina in cui mettere in mostra i propri prodotti, sia in termini di gioco che, ancor di più, di skin presenti nel negozio in-game. Riot è infatti proprietaria al 100% della Lck Corporation e potrebbe tranquillamente mantenere questi costi in Lck sostenendoli con le propri ingenti entrate. Bisogna poi ricordare, come sottolineato da diverse testate, che ci sono altri motivi che possono indicare tali perdite: l’Lck ha vito nel 2024 la perdita della vendita dei diritti TV in esclusiva del campionato alla piattoforma cinese Huya, un accordo che negli anni precedenti aveva invece sostenuto finanziariamente il campionato.
Da Lol a Valorant
Un altro fattore è rappresentato dal cugino di League of Legends, Valorant. La Lol Park Arena di Seoul, che settimanalmente ospita le partite del campionato, nel 2024 ha anche ospitato i mondiali di Valorant, i Champions, che hanno indubbiamente inciso a livello economico sul bilancio dell’Lck. Diversi esperti, in definitiva, sono convinti che questo tipo di percorso non sia sostenibile nel medio e lungo periodo: “Sebbene l’influenza degli esport stia crescendo, non hanno ancora trovato una struttura di ricavi, quindi le squadre LCK che hanno investito per anni stanno vivendo un momento molto difficile e, di conseguenza, i costi che Riot Korea deve sostenere stanno aumentando”, si legge in un articolo presente sul sito di coreano di economia DealSite.