L’ombra del riciclaggio su Fortnite e i V-bucks

Il popolare videogame Fortnite non desta solo l’attenzione di milioni di giocatori e appassionati. Anche hacker e frequentatori più o meno assidui del Dark Web hanno allungato l’occhio sul famoso “sparatutto” di Epic Games. E non certo per cercare di sopravvivere alla Battaglia Reale…

ACCESSORI A PAGAMENTO – Come noto Fortnite è gratuito e disponibile su tutte le principali piattaforme di gioco, ma, all’interno del gioco, si possono spendere soldi virtuali per acquistare abiti, armi e altri oggetti. Un business interessante per gli hacker informatici che hanno escogitato un perverso meccanismo per guadagnare da questo sistema.

FURTI E RICICLAGGIO – Secondo quanto riportato da “The Independent”, i criminali informatici rubano i dettagli della carta di credito ai giocatori, acquistano dal negozio online in V-bucks (la cryptomoneta utilizzata nel sito) e rivendono poi a prezzi scontati gli accessori in loro possesso. Un affare per i players che comprano a poco, una manna per chi vuole riciclare denaro, “pulito” attraverso i V-bucks, che vengono venduti in blocco sul “Dark Web” – una sezione nascosta di Internet accessibile solo tramite software specialistici – e in quantità minori su social media come Instagram e Twitter.

FALLE NEL SISTEMA – La società di sicurezza informatica Sixgill ha rivelato l’entità delle operazioni  di riciclaggio di denaro, che sono aumentate di pari passo con l’aumento degli introiti del fortunato videogioco, che ha generato un profitto di 3 miliardi di dollari circa nel 2018 per Epic Games.  “I criminali stanno eseguendo la frode della carta e stanno ottenendo soldi dentro e fuori dal sistema Fortnite con relativa impunità“, ha detto Benjamin Preminger, senior intelligence analyst di Sixgill, a The Independent.

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