Mastersport: la didattica si sposta online, ecco come

Tutto si ferma, ma non tutto può e deve fermarsi. Grazie alla tecnologia, anche stando chiusi in casa, possiamo ancora lavorare, imparare e divertirci. Nei giorni scorsi abbiamo fatto una chiacchierata con Matteo Masini, Amministratore Delegato di Mastersport Institute e delegato presso Lega Serie A. A Masini abbiamo chiesto di spiegarci cosa ha comportato il passaggio alla didattica a distanza, e se il cambiamento ha interessato anche il percorso di formazione specifico che la sua struttura ha dedicato agli esports, il MasterEsports realizzato da masterSports Institute e Lum School of Management, giunto alla seconda edizione. Ecco, qui di seguito, cosa ci ha raccontato.

Dunque, il vostro Master su Sport e Business da alcuni giorni è stato “costretto” all’e-learning, come è stata applicata questa novità ad un percorso di studi tradizionalmente basato su lezioni frontali?

In questo momento abbiamo spostato su e-learning il masterSport perché è un corso full immersion molto ampio – 20 settimane 4 giorni alla settimana – che è stato studiato sulle esigenze e le scadenze di un sistema, quello sportivo, che ha necessità precise. La scelta è stata immediata (siamo in aula virtuale dal primo giorno di “blocco attività accademiche”) volevamo dare continuità di contenuti e non interrompere un percorso di crescita e apprendimento auspicando un rientro alla normalità il prima possibile. È stata eccezionale la risposta dei relatori di organizzazioni sportive ed aziende che hanno subito risposto “presente” e si sono calati nel nuovo ruolo di streamer. La scelta del modello di streaming live ha permesso di mantenere interazione e valore aggiunto dato dal confronto sulle esperienze personali di tutti i partecipanti al corso. Abbiamo modificato il calendario per non perdere delle importanti opportunità di visita o evento ma allo stesso tempo permettere ai partecipanti di non “rimanere fermi”. (nella foto sotto un momento della lezione tenuta online dal prof. Flavio Tranquillo, sullo sport negli USA e sul modello delle leghe sportive a stelle e strisce).

E’ stato così anche per il Master dedicato agli esports?

Sul masterEsports 2020 il discorso al momento è differente essendo un corso executive in formula weekend. Il modello ci offre maggiori margini di manovra sul calendario; con i partecipanti siamo costantemente in contatto ed in attesa di avere un orizzonte più completo sulle limitazioni alle attività live per poi attivarci o meno per parte e-learning.

Il corso è iniziato a febbraio quindi siamo ancora in una fase iniziale. Dopo gli incontri di introduzione ci stavamo concentrando sul capitolo “team & players management”. Paradossalmente il tema è tale che non avremmo alcuna difficoltà a trasferire il racconto ed i contenuti di questo modulo in e-learning essendo per lo più persone abituate allo streaming e all’interazione video. La scelta come detto è solo di attendere e valutare lo scenario per poi decidere con i nostri studenti cosa ritengono meglio fare.

Ci sono degli aspetti di un percorso relativo agli esports che secondo la vostra valutazione non possono essere trattati a distanza?

Le lezioni a distanza aprono opportunità nuove e diverse. Credo che in alcuni casi ci siano temi come la costruzione di un contenuto per social media o la gestione del rapporto con le community che potrà tranquillamente essere trasferito in questa modalità così come il coinvolgimento di professionisti che magari si trovano all’estero (era già in programma una lezione a distanza con relatore in UK). Altri temi più tecnici (penso al tema delle normative o dei contratti di sponsorizzazione) andrebbero costruiti con una nuova linea di presentazione che li renda fruibili in streaming live ma gli strumenti a disposizione sono ottimi e anche i partecipanti dove abbiamo fatto test hanno risposto positivamente.

La prossima sessione del MasterEsports è prevista al Romics, cosa può significare per voi un eventuale posticipo dell’evento, avete già un piano alternativo?

Siamo in costante contatto con gli organizzatori. È una esperienza quella degli eventi live che non vogliamo precludere ai nostri studenti perché di alto interesse e valore formativo. Andremo ad adattarci sul nuovo calendario appena sarà normalizzata la situazione e siamo certi che sarà tutto recuperabile.

Quanti sono gli studenti iscritti, da che parti d’Italia?

L’aula è completa come da programma con 20 partecipanti. Vengono da diverse città, ma Milano, Roma e Bologna sono le più rappresentate.

Per il resto dei percorsi di studio avete dovuto assumere dei tutor online o professori e allievi si sono “adattati” alla nuova forma di didattica trasformandosi automaticamente in streamer e spettatori?

L’adattamento è stato molto rapido e credo che in questo la chiave sia stata la scelta dello streaming live interattivo. Abbiamo in aula una generazione che per definizione è abituata al second screen come metodo di visione e comunicazione quindi non sono servite guide o tutoraggi mirati. La parte relatori come detto si è messa subito in gioco capendo il momento e quindi anche coloro i quali facevano uno streaming per la prima volta, vedendo i volti dei ragazzi e potendo contare su un importante livello di interazione, che abbiamo sempre stimolato nei nostri corsi, sono riusciti ad avere ottimi riscontri. Sul resto manteniamo come facevamo in aula la presenza del coordinatore del corso in presentazione relatore ed in interazione quando necessario durante gli interventi ma nulla di nuovo. (nella foto sotto: Antonio Allegra collegato direttamente dalla sede dell’editore Panini, ha tenuto una lezione sulla storia degli album di calciatori e sulle nuove sfide di questo business).

Quale piattaforma di apprendimento online avete scelto e valutando quali aspetti?

Stiamo sfruttando Microsoft Teams nelle funzioni del pacchetto più completo. In questo modo stiamo dando ottime esperienze di aula virtuale.

Avete riscontrato problematiche particolari o l’esperienza sta filando liscia?

Al momento non abbiamo avuto problemi con nessuna presentazione e anche nei team contest che facciamo con i ragazzi la cosa sta procedendo bene.

Forse è presto per parlarne, ma avete notato qualche potenzialità inaspettata nella didattica online? Potrebbe essere una strada percorribile anche in tempi di normalità?

La premessa è che pensiamo che il contatto umano tra relatore e partecipante rimane un valore unico che lo streaming live riesce a riprodurre solo parzialmente ma ad esempio per testimonianze di relatori esteri può essere una chiave di arricchimento dei percorsi senza comportare le difficoltà logistiche per i relatori e ampliando quindi i momenti di disponibilità degli stessi. Per il molto dipenderà dalle abitudini che andranno ad avere i partecipanti. Se gli studenti, come da tendenza, saranno sempre più abituati all’interazione digitale si potrà prevedere un mix equilibrato delle due modalità e-learning e dal vivo in aula. Non penso che si possa, almeno nel caso dei master come i nostri che nascono ed hanno una tradizione di aula, diventare un corso totalmente a distanza. Diverso è il discorso se verranno realizzati progetti nuovi che vadano a rispondere ad un pubblico specifico che è in cerca di aggiornamento professionale, in questo caso la chiave sarà nel saper creare contenuti unici, con la qualità che ci ha permesso fino ad oggi di imporci nelle classifiche di settore anche a livello internazionale ma andando a modellare il tutto per la fruizione a distanza.

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