Metal Hellsinger recensione: a un passo dalla grandezza

Metal Hellsinger ha tutte le premesse per essere un capolavoro: musica metal di alcuni dei più grandi artisti del momento, meccaniche di shooting alla Doom e un team di sviluppatori di prima categoria.

Il rhythm game di The Outsiders convince dal primo momento in cui si prende in mano il controller, o la tastiera. I veterani provenienti da DICE, Fishtank e Avalanche sono riusciti a mettere insieme due dei giochi preferiti degli amanti della musica metal: DOOM e Guitar Hero.

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Metal Hellsinger, infatti, è uno sparatutto in prima persona ambientato all’Inferno in cui si spara a ritmo di musica metal. Intorno al vostro mirino appariranno delle frecce: sparando quando i marker si allineano con il loro slot, farete più danni e accumulerete più punti (in un processo chiamato “serie ritmica”) aumentando la potenza della colonna sonora.

E che colonna sonora. Trivium, Serj Tankian (System of a Down) e altrə artistə tra i più famosə ambasciatorə del metallo. Più colpi di fila manderete a segno, più le canzoni si faranno cazzute nella loro parte strumentale. Quando arriverete al moltiplicatore x16, poi,  inizieranno le parti cantate e sarà tutto ancora più epico. Subire danni o andare fuori tempo farà diminuire l’indicatore.

Metal Hellsinger recensione: a un passo dalla grandezza

La storia è semplice: una mezza-demone chiamata Ignota vuole vendetta contro la sovrana degli Inferi e per ottenerla ha intenzione di massacrare chiunque si metta sul suo cammino. Ad aiutarla, e a fare da narratore del gioco, c’è un teschio di cui sappiamo molto poco, solo che è arrabbiato e che è doppiato da Troy Baker, Joel di The last of Us.

In questa atmosfera metà Western e metà Ghost Rider avremo a disposizione un arsenale non troppo vario ma molto divertente da usare. Si comincia con una spada e con il teschio – che spara proiettili che fanno poco danno ma che sono molto utili per mantenere alta la serie ritmica – per poi si sbloccare un fucile a pompa, due rivoltelle e altri due strumenti di morte che non vi spoilereremo.

Per muoversi in fretta c’è il doppio salto e il doppio dash, che potrete combinare in un superjump (premendo i rispettivi tasti al momento giusto) per scappare da situazioni difficili. Salti e schivate contano per la serie ritmica, così come la meccanica di ricarica rapida. A metà dell’animazione di ricarica, infatti, delle speciali frecce gialle appariranno a schermo: premendo nuovamente il pulsante di ricarica al momento giusto, l’animazione si interrompe e potrete riprendere subito a sparare col caricatore pieno.

Metal Hellsinger recensione: a un passo dalla grandezza

Ci sono 9 livelli (compreso il tutorial) ognuno con una canzone dedicata e un boss alla fine. I combattimenti finali sono molto divertenti e oltre ad avere la canzone completa tutto il tempo (non importa la serie ritmica), le vostre abilità di movimento verranno messe alla prova perché basterà essere colpiti 3 volte dagli attacchi del boss per perdere una vita.

Durante ogni livello (posto che ci sono dei cristalli medikit abbastanza di frequente) avrete a disposizione 2 vite. Potrete continuare a giocare dopo essere morti, ma vi costerà 300mila punti. Parte dell’endgame di Metal Hellsinger, infatti, sono i punteggi che riceverete alla fine di ogni livello. C’è una classifica globale e il gioco vi mostrerà alla fine di ogni Inferno il vostro posizionamento.

Dopo il primo completamento di ogni stage sbloccherete delle sfide aggiuntive: se le vincete, riceverete delle abilità passive che vi aiuteranno non poco nel corso dei livelli successivi. Dalla resistenza al danno alla salvaguardia del moltiplicatore (per non farlo scendere mai sotto un certo livello), potrete mettere insieme la build che più si addice al vostro stile di gioco.

Metal Hellsinger recensione: a un passo dalla grandezza

Per quanto riguarda i nemici, c’è una discreta varietà con miniboss ed evoluzioni più potenti degli avversari base, che compaiono procedendo con la storia. Ognuno può essere eliminato con una finisher se la sua salute è abbastanza bassa, ma anche questa dovrà essere a tempo e, come in Doom, vi ridarà un po’ di vita. Unica pecca sono i nemici con lo scudo: interrompono completamente il flusso di gioco rovinando diverse arene, soprattutto quando sono in coppia.

A livello di interfaccia, consigliamo l’utilizzo di un controller anche se giocate su PC: saltare e schivare diventa un gioco da ragazzi così come la gestione delle armi. Usandole abbastanza in una determinata arena, poi, ne sbloccherete la ultimate, che è un attacco molto potente fondamentale per eliminare gli avversari più ostici.

L’unica nota dolente è il modello utilizzato per tutti i boss finali: non cambia mai, e ha sempre la stessa forma e gli stessi movimenti. Le uniche cose che differenziano la fine di ogni livello sono le arene e i gli attacchi del boss in stile Returnal. Durante la nostra prova su PC, poi, il gioco è crashato durante una boss battle.

Molti diranno che per il prezzo richiesto (40 euro) è troppo alto per un’esperienza complessiva che in 5-6 ore è finita. Noi vogliamo spegnere queste critiche fin da subito: il bello di Metal Hellsinger è che, come con i punteggi di Guitar Hero, si può sempre migliorare, oppure tornarci quando si vuole staccare per 10 minuti e roccheggiare a difficoltà facile.

C’è stato tantissimo lavoro dietro a questo titolo per rendere uniche le armi, scattante il sistema di movimento e impeccabile la coordinazione con la musica. A proposito, essendo tutti brani originali del gioco non avrete problemi di copyright se deciderete di streammarlo o di caricare su Youtube una run per vantarvi con i vostri amici.

Speriamo che Metal Hellsinger sia il primo di una serie, o che ci siano DLC in arrivo, perché questo titolo ci ha completamente rapiti. Se il prezzo di lancio vi sembra un po’ troppo, vi basterà abbonarvi a Xbox Game Pass (il primo mese costa 1 euro) dove il gioco sarà disponibile al day one, sia su console sia su PC: non avete scuse per lasciarvi sfuggire questa gemma della cultura metal.