E’ stata annunciata oggi la nascita della Esfa, la Esports Federation of Africa, un nuovo organismo sovranazionale che punta a rappresentare i giocatori africani e a dare maggior visibilità al movimento esportivo africano, ma anche a portare sostenibilità, inclusione socio-educativa e sviluppo.

La scarsa partecipazione dei giocatori africani ai tornei di esports globali è dovuta principalmente alla mancanza di un organo rappresentativo dei player. Ne sono convinti i fondatori della nuova Federazione africana che nasce in rappresentanza di 27 paesi del continente (stando a quanto affermano gli stessi fondatori, che sono Douglas Ogeto (Kenya), Kwesi Hayford (Ghana), Thomas Arnold Phiri (Zimbabwe) Emmanuel Oyelakin (Nigeria).

Tra gli obiettivi che l’Esfa si pone ci sono la promozione della fratellanza e dell’unità in tutta l’Africa usando gli esports come strumento positivo di coinvolgimento. Ma anche fare del videogioco competitivo uno strumento che aiuti i giovani ad affrontare le sfide socio-economiche che rappresentano un problema per la stragrande maggioranza della popolazione del continente. Tutto questo oltre a sviluppare l’ecosistema di esports in Africa e consentirgli di raggiungere un riconoscimento di caratura globale.

D’altronde gli esports, in Africa, sono ben vivi. Paesi come il Sud Africa, l’Egitto, il Ghana, il Kenia, la Nigeria e lo Zimbawe hanno una scena esportiva di tutto rispetto, e a livello continentale il videogioco competitivo pare sia già stato riconosciuto, tanto che potrebbe andare a medaglia ai Giochi Panafricani del 2023.

Un importante riconoscimento è già arrivato dal presidente di Wesco, il World Esports Consortium, Daniel Cossi, che salutando la nascita dell’Esfa ha dichiarato che “la Federazione africana di Esports sarà con Wesco e la Confederazione Esports Panamericana (Pamesco), uno dei più grandi ecosistemi di esports del mondo. Porteremo sostenibilità, inclusione educativa e sociale, ma anche sviluppo, usando proprio gli esports come veicolo per raggiungerli. Insieme saremo una grande famiglia, e faremo la storia“.