Overwatch 2: beta finita, grandi notizie in arrivo il 16 giugno!

Dopo le prime due ore insieme alla Beta di Overwatch 2 l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era “Tutto qui?” Dopo avercene passate altre 20 ho capito che il futuro di  Overwatch è roseo perché sono sulla buona strada per mantenere la loro promessa di “Ridefinire il sequel”.

Non fate il mio errore, non pretendete da questa Beta i 2 anni di contenuti che ci sono stati negati su Overwatch 1. Ci sono delle nuove mappe, una nuova modalità e un nuovo eroe e questo basta e avanza per capire che forma avrà lo sparatutto della Blizzard in futuro. Questa Beta non è un risarcimento per tutto il tempo che abbiamo investito in questo gioco meraviglioso, è il primo passo per mantenere una promessa.

Overwatch 2: prime impressioni sulla beta

Il 5v5 di Overwatch 2 funziona

La lamentela principale di fan e pro player sul gameplay dell’Overwatch originale è che si passa troppo tempo a sparare agli scudi. Con la rimozione di un tank e il rework di tutti gli altri posso dirvi con certezza che questo problema è stato risolto. Gli unici personaggi con una barriera sono Reinhardt, Winston e Sigma, la salute della prima è solo di 1200, la seconda ha un timer che la autodistrugge dopo poco e la terza è debole come nell’originale. Orisa è stata ripensata da capo: non ha più la barriera ma un giavellotto che lei può far roteare (con un cooldown) deviando tutti i proiettili in arrivo. Può anche lanciarlo per stunnare i nemici. La grande novità di questa Beta, oltre al nuovo eroe, è la trasformazione di Doomfist da DPS a Tank. La sua salute ora è a 450, non ha più l’uppercut e al suo posto ha una specie di scudo in cooldown che protegge solo lui e che, se assorbe almeno 100 danni, potenzia il suo pugno caricato fino a farlo tornare a oneshottare i personaggi con 200 di vita come in OW1. La più forte in assoluto, vista la quantità di danni che i dps avversari riescono a fare, è D.VA che con la sua matrice riesce a mangiare abilità e ultimate avversarie quasi all’infinito. Roadhog è potente come sempre ma nelle mappe più lunghe fatica a duellare o a mandare a segno il suo gancio. Il fatto che si possa curare da solo, però, lo rende preziosissimo nei combattimenti più intensi, il motivo ve lo spiego a breve.

La beta promette bene

Protagonista assoluta di questa beta è Sojourn, nuova eroina di Overwatch assolutamente overpowered. La quantità di danno che riesce a mettere in campo è impressionante. Il suo fucile a rotaia non ha rinculo e con l’85% di carica (che ottenete mandando colpi a segno) può sparare un colpo caricato che oneshotta in testa chi ha 200 di vita. Ha moltissima mobilità grazie alla sua scivolata in stile Apex che può culminare con un salto caricato e ha una granata ad area essenziale per bloccare linee di tiro o push aggressivi. Lei è la rappresentazione di una delle direttrici principali che Overwatch seguirà nel suo sequel: chi sa mirare verrà premiato. Per questo, al contrario di quello di Soldato 76, il fucile di Sojourn non ha alcun rinculo o un fattore di casualità (RnG), quindi dove miri lui sparerà. Per lo stesso motivo tutti gli altri eroi che usano un’arma da fuoco (Cassidy, Ash, Widowmaker) sembrano più forti. Sciogliere gli scudi non è più così importante, eliminare  i propri obiettivi in fretta è la nuova priorità. Qui risiede una delle contraddizioni in cui mi sono scontrato: tutti i tank e le mappe sono pensate per incoraggiare gli scontri ravvicinati (in stile brawl) ma i tank non hanno nessun tipo di counterplay contro i dps hitscan (quelli che dicevo un attimo fa) creando una disparità che costringe gli healer a concentrarsi sul tank o i dps a cambiare lane per duellare quelli avversari. Il resto del roster è cambiato solo leggermente con Bastion a fare da unica eccezione: niente più auto-cura (ha guadagnato una granata molto efficace) e la forma-torretta ora ha un cooldown, ma ti puoi muovere mentre spari. La ultimate è completamente diversa: 3 colpi di artiglieria dall’alto telefonatissimi che ho sempre evitato con facilità o mangiato con la matrice di D.VA.

Overwatch 2: prime impressioni sulla beta

I pericoli di Overwatch 2

Non ci è mai voluto così poco a trovare una partita su Overwatch per chi volesse giocare da healer perché è diventato il ruolo più difficile del gioco. Sulle vostre spalle ci sono tutti i danni che prima assorbiva lo scudo del main tank e ora siete il bersaglio principale dei dps avversari perché una volta eliminati gli healer la squadra crolla come un castello di carte. Neanche a dirlo il più forte ora è Lucio perché per curare non deve sparare, volare o fare danni. Brigitte (come tutti i personaggi non tank del gioco) ha perso il suo stun ma il range del suo mazzafrusto è leggermente aumentato. Zenyatta e Ana hanno senso solo nelle mani delle divinità della mira e Baptiste ha dei cooldown talmente lunghi che il suo uptime è troppo basso rispetto a Moira o Mercy. Insomma, è difficile fare l’healer, ancora di più se pensate che il flanking è la nuova legge della landa quindi se un dps su una lane lontana ha bisogno di cure toccherà a voi sgambettare per dargliele. Questo è esattamente il motivo per cui Roadhog è così prezioso nelle mani giuste, curandosi da solo può liberare un healer che può andare ad aiutare i dps.

Le mappe arrivate con la Beta

Qui posso solo fare i miei complimenti alla Blizzard: le 4 nuove mappe in arrivo con Overwatch 2 sono veramente belle e ben bilanciate. Colosseo è piena di corridoi stretti e linee di tiro lunghissime. Toronto ha una verticalità che chi maina Pharah (come il sottoscritto) si divertirà tantissimo a sfruttare. New York è rapida e caotica con strettoie portanti dove si concentreranno la maggior parte degli scontri. Montecarlo è davvero affascinante con un carico che è una Formula Uno futuristica. Mi sono davvero divertito sulle nuove mappe, soprattutto nelle due dedicate alla modalità Push che unisce la logica del payload a quella dell’obiettivo da catturare e mantenere per un’esperienza molto fresca e con un potenziale ribaltone sempre dietro l’angolo. Le interazioni a livello di battute tra i personaggi, poi, sono degne di un sequel: più varie, profonde, divertenti e irriverenti; come sempre vi raccomando di giocare Overwatch 2 in inglese perché il cast di doppiatori ha dato davvero il massimo per farvi divertire ed emozionare.

Overwatch 2: prime impressioni sulla beta

Il verdetto

Restano ancora molti interrogativi sul futuro di Overwatch 2, in particolare a livello eSportivo. Il 5 maggio inizia la nuova stagione della League che si giocherà proprio su questa Beta e lì inizieremo a farci un’idea di come il gioco potrà tornare a intrattenere il grande pubblico. A noi giocatori restano molte domande: gli altri tre eroi che arriveranno come influenzeranno il bilanciamento? Il combattimento ravvicinato è divertente ma come faranno i tank a difendersi dagli hitscan? Gli healer hanno una passiva che ricarica la salute in automatico (come quella di Mercy per intenderci): basterà a tenerli in piedi? Solo la versione definitiva risponderà a queste domande, nel frattempo io mi sono davvero goduto le nuove abilità, mappe e modalità e non posso che raccomandare a qualunque fan (anche casual) di Overwatch 1 di provare questa  Beta del secondo capitolo. É evidente che l’obiettivo non è più creare eroi sempre unici e un’infinità di interazioni diverse: Overwatch 2 vuole essere un gioco costante, con ruoli definiti e tavolozze di abilità prevedibili con l’obiettivo di risultare sempre più accessibile. I contenuti ci sono, il bilanciamento si sente e l’impegno a rinnovare restando fedeli all’anima del gioco c’è. Avanti tutta Blizzard, e se questo livello di attenzione ai dettagli è stato messo anche alle esperienze PvE, avremo tra le mani un capolavoro che ridefinirà il genere come ha fatto il primo Overwatch.