Assistere ad un torneo internazionale con Francesco Totti testimonial e assoluto protagonista non ha prezzo. Avere l’occasione, poi, di vederlo giocare su un campo di calciotto con ex compagni di squadra e avversari, vale l’esclusività dell’evento.

E questa è stata la Totti Paddle Cup di ieri, nel centro sportivo dell’ex capitano giallorosso alla Longarina, quartiere alla periferia sud di Roma. Centinaia di appassionati e tifosi romanisti hanno avuto l’opportunità di incontrare il loro beniamino, per una sfilza di selfie e strette di mano alle quali lui non si è sottratto neanche per un minuto. Una kermesse sportiva alla quale faceva (o, meglio, avrebbe dovuto fare) da contorno l’area gaming, con esibizioni di pro-player ed ex calciatori pronti a darsi battaglia tra joypad e console. Un’occasione unica per sponsorizzare e sensibilizzare il pubblico nei confronti dell’esports, approfittando anche della presenza di tantissimi giovani e dell’organizzazione, affidata a chi dei videogiochi competitivi si fa promotore, Vpl Italy, in collaborazione con FutXFan e Successful Carreer Esport. Ma, purtroppo, di esports alla Longarina non si è avuta traccia.

Nell’area gaming erano presenti quattro postazioni, struttura ben lontana da essere qualcosa di promozionale. Nessuno, delle centinaia di persone che hanno affollato la struttura, aveva contezza di cosa in quell’area gaming si sarebbe potuto fare. Nell’idea degli organizzatori, infatti, calciatori e pro-player esports avrebbero dovuto dare spettacolo e confrontarsi. Inoltre era stata annunciata la possibilità di iscriversi al Totti Championship, la competizione che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso maggio ma che, con ogni probabilità, vedrà la luce solo nella primavera 2020. Della vicenda ne parlammo in questo articolo.

Un’occasione mancata, dunque, per promuovere l’immagine degli esports. Complice, a dirla tutta, di un’organizzazione ben lontana dall’essere impeccabile. I pro-player invitati come “testimonial” della community hanno vagato per l’intero pomeriggio attorno all’area gaming, più interessati a portarsi a casa una foto con Totti – del tutto legittima sia chiaro – che a “sponsorizzare” il videogioco competitivo.

Si sono viste t-shirt di alcuni team competitivi, nomi noti del panorama esportivo – da Insa a CrazyFatGamer a Denuzzo – ma nessuno impegnato davanti alle console, che comunque non avevano un maxischermo attraverso il quale si sarebbe potuta avere l’opportunità di assistere ai match. La Longarina ieri sera ha ospitato un bell’evento di paddle e calciotto, dedicato a Totti e di forte richiamo per il centro sportivo, che negli ultimi anni aveva perso lo smalto dell’inizio. Di esports, però, non ne è rimasta traccia. Resta l’immagine di uno sconsolato pro-player che, calato il sole, allunga il passo verso la stazione con la speranza di non perdere il treno che lo riporterà a casa. Senza neanche un selfie con Totti.