Un fondo per finanziare le aziende italiane che sviluppano videogiochi. C’è anche questo all’interno del Decreto Legge Rilancio, il documento che contiene tutto ciò che la politica ha pensato a sostegno per imprese, famiglie e settore sanitario. Si chiamerà First Playable Fund e costituirà un sostegno concreto per gli sviluppatori italiani di prodotti videoludici.

Il testo, approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri, sarà pubblicato nei prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale, passaggio necessario per l’entrata in vigore di tutte le disposizioni. Non conosciamo ancora il dettaglio del documento, ma è degno di nota il fatto che, tra tutte le misure pensate dall’Esecutivo, ve ne sia una relativa al settore del videogioco.

Un settore che, come abbiamo avuto modo di scrivere nelle scorse settimane, pare non aver sofferto particolarmente durante queste settimane di clausura forzata. I dati, riportati oggi su Repubblica da Riccardo Luna nella sua rubrica “Stazione Futuro”: i 10 miliardi di dollari di fatturato (+11% rispetto al marzo 2019) hanno reso il marzo 2020 il mese migliore di sempre. Tra gli esempio riportati da Luna c’è l’ultimo episodio della saga Animal Crossing di Nintendo, primo gioco da console a vendere 5 milioni di copie in un mese (ora è a quota 13.5 milioni, a circa 60 dollari a copia), ma anche la piattaforma Game Pass di  Microsoft, che ha registrato un +130% di iscrizioni, superando i 10 milioni di abbonati, e ancora Twitch, che ad aprile ha raggiunto un miliardo e mezzo di ore di gioco, come anche l’evento di Travis Scott su Fortnite, visto da 12 milioni di utenti contemporaneamente.

A guardare questi dati nessuno direbbe che l’azienda del videogioco necessita di aiuti, ma come sempre i dati vanno contestualizzati e compresi. Se da una parte, infatti, ci sono i colossi del gaming che continuano a macinare utili, dall’altra, come abbiamo accennato qualche giorno fa, ci sono state molte piccole e medie aziende che hanno sofferto l’impossibilità di partecipare ad eventi e fiere di settore, uniche occasioni per mettersi veramente in vetrina e promuovere nel modo giusto il proprio prodotto. Un prodotto (il videogioco) che, in gran parte dei casi, è l’unica realizzazione su cui l’azienda può contare dopo mesi di lavoro, nei quali tutte le risorse dell’azienda sono state impegnate su un unico fronte.

Per questo IIDEA, Italian interactive digital entertainment association, l’associazione di categoria che riunisce le aziende italiane produttrici di videogiochi, qualche giorno fa ha lanciato l’idea di una pubblicazione quadrimestrale (anche in inglese) da distribuire in tutto il mondo per promuovere il gioco italiano. Quello che non è stato possibile fare viaggiando per il mondo, lo si affida, per ora, ad una presentazione digitale che cercherà di far nascere curiosità, soprattutto al di fuori dei confini italici.

Era evidente che ciò non fosse sufficiente, ed è per questo che il Consiglio dei Ministri ha inserito nel DL Rilancio, un fondo di finanziamento prototipi denominato “First Playable Fund“. Anche in tal caso una parte del merito spetta a IIDEA, che un anno fa aveva lanciato una iniziativa dal nome simile (“First Playable”, nome che deriva dalla prima versione giocabile di un gioco), e nel febbraio scorso aveva promosso azioni di sostegno a favore del videogioco italiano.

“Allo stato attuale – scrive Mauro Fanelli, Vicepresidente e Rappresentante Soci Developer di IIDEA in una nota –, non conosciamo ancora il testo approvato e uscito dal Consiglio dei Ministri, destinato all’invio in Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni per l’entrata in vigore. Ciò significa che in questo momento non sappiamo ancora se questa misura sia stata effettivamente approvata, o se sia stata estromessa per ragioni di opportunità connesse all’estraneità della misura rispetto all’emergenza Covid-19 su cui si focalizza il decreto. In attesa di ricevere il testo definitivo, possiamo già anticipare che l’Associazione sarebbe comunque pronta a lavorare per porla nuovamente al centro dell’attenzione e farla rientrare nel successivo passaggio parlamentare, nei prossimi 60 giorni.

Ecco quanto riportava l’ultima bozza del DL circolata ieri. Se non ci dovessero essere state ulteriori modifiche questo dovrebbe corrispondere al testo che verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale:

Al fine di sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale, è istituito presso il Ministero dello sviluppo economico il fondo per l’intrattenimento digitale denominato «First Playable Fund», con dotazione iniziale di 4 milioni di euro nel 2020.

8. Il Fondo di cui al comma 14 è finalizzato a sostenere le fasi di concezione e pre-produzione dei videogames, necessarie alla realizzazione di prototipi, tramite l’erogazione di contributi a fondo perduto, riconosciuti nella misura del 50 per cento delle spese ammissibili, e per un importo compreso da 10.000 euro a 200.000 euro per singolo prototipo.
9. I contributi erogati a valere sul Fondo di cui al al comma 14 vengono assegnati dietro presentazione di una domanda da parte delle imprese che abbiano i requisiti di ammissione di cui al successivo comma 19. I contributi potranno essere utilizzati esclusivamente al fine della realizzazione di prototipi. A tal fine si considerano come spese ammissibili:
a) prestazioni lavorative svolte dal personale dell’impresa nelle attività di realizzazione di prototipi;
b) prestazioni professionali commissionate a liberi professionisti e/o altre imprese finalizzate alla realizzazione di prototipi;
c) attrezzature tecniche (hardware) acquistate per la realizzazione dei prototipi;
d) licenze di software acquistate per la realizzazione dei prototipi.
10. In tutti i casi, il videogioco deve essere destinato alla distribuzione commerciale.

Se la misura fosse confermata l’Italia si metterebbe, anche su questo piano, alla pari con altri grandi paesi come Francia, Germania, Regno Unito, Canada, Danimarca e Polonia, che già hanno istituito in passato politiche simili a sostegno del settore videoludico di casa loro. Non resta che attendere ancora qualche giorno per averne conferma.