PUBG come Valorant: annunciati i team partner

Avevamo predetto che il modello ibrido messo in piedi da Riot Games per Valorant avrebbe avuto degli imitatori: il primo è Pubg.

Krafton, lo sviluppatore di Pubg, ha appena annunciato i team partner per la sua stagione esportiva 2023. Con un processo iniziato lo scorso dicembre, sono state scelte otto organizzazioni a cui è stato conferito lo status di partner globale in un sistema che somiglia molto a quello messo in piedi da Riot Games per gli Esports di Valorant.

Le squadre a cui è stato garantito uno slot alle prossime Pubg Global Series e una fetta del ricavato della vendita di una serie di cosmetici in game sono: NaVi (Ucraina), FaZe Clan (Usa), Gen.G (Korea), Four Angry Men (Cina), 17Gaming (Cina), Patrichor Road (Cina), Soniqs (Usa) e Twisted Minds (Arabia Saudita).

Le somiglianze con il Vct sono davvero tante e sicuramente quello di Pubg non sarà il primo circuito ad essere rivoluzionato da questo nuovo approccio. Il mantra del 2023 per gli esports è la sostenibilità e niente come una presenza garantita a un evento mondiale con due appuntamenti (aprile e settembre) tranquillizza gli investitori delle organizzazioni che hanno ricevuto lo status di partner.

Dall’altro lato, Krafton e le competizioni di PUBG guadagnano un pubblico affiatato e leale da poter portare ai loro sponsor per garantire la sostenibilità degli eventi che vogliono organizzare. Secondo fonti all’interno delle squadre che hanno superato la selezione, Krafton ha valutato le decine di richieste che le sono arrivate secondo tre criteri principali: governance, fandom e successi passati.

Il primo è rappresentativo della volontà dell’organizzazione di contribuire all’ecosistema di PUBG e della sua stabilità come partner di lunga durata. Il secondo è un numero grezzo ovvero la quantità di occhi che una determinata squadra è in grado di portare sulla PUBG Global Series mentre il terzo vuole tenere in considerazione le vittorie e la maestria accumulata da una determinata formazione/org.

Krafton ha sottolineato che, nonostante tutto, il criterio più importante è stato “la capacità e la volontà dell’organizzazione di partecipare all’ecosistema degli esports di Pubg e contribuire a sviluppare un ecosistema più forte”. Anche i team che non hanno ottenuto lo status di partner potranno partecipare alle Global Series tramite una serie di qualifiers che verranno organizzati nei prossimi mesi, esattamente come nel sistema di Riot Games.