Doveva essere il primo evento dal vivo per Rainbow Six Siege, pur senza pubblico, dopo un anno: l’ultimo era stato proprio il Six Invitational 2020 a Montreal. Eppure anche il Six Invitational 2021, in partenza il 9 febbraio, per la prima volta in Europa, precisamente a Parigi, è stato condannato alla sospensione. La causa, ancora una volta, è il Covid-19. 

Il più importante torneo di Rainbow Six Siege, riconosciuto come il mondiale del titolo Ubisoft, già nei giorni scorsi era stato oggetto di diversi rumor, tra cui quelli riportati dall’autorevole portale brasiliano Globo.com. Proprio Globo aveva portato come testimonianza quella dei team brasiliani che sarebbero stati informati già diversi giorni fa da Ubisoft della sospensione dell’evento, confermando alle varie organizzazioni la non necessità di partire per il Vecchio Continente. 

Nonostante Ubisoft abbia agito con largo anticipo, prevedendo minuziosamente ogni singola procedura per squadre, ospiti, caster e chiunque altro dovesse partecipare all’evento dal vivo, inclusi tamponi e protocolli ben precisi, venerdì scorso il governo francese ha deciso di bloccare i viaggiatori provenienti dal di fuori dell’Unione Europea, nel tentativo di contenere l’incremento del numero di casi di Covid-19 nel paese. Provvedimento entrato in vigore la domenica successiva, ovvero il 31 gennaio, rendendo di fatto impossibile l’arrivo non solo di numerosi giocatori ma di diverse figure, tra tecnici e talent, chiamati per rendere il Six Invitational un evento unico.

Già qualche settimana fa il team australiano dei Wildcard Gaming era stato costretto a rinunciare alla partecipazione a causa della mancata autorizzazione del proprio governo a partire, ma soprattutto a ritornare in patria. Il Six Invitational d’altronde, come anticipato, è il vero e proprio mondiale di Rainbow Six Siege che vanta la partecipazione di squadre provenienti da quattro regioni geografiche: Asia-Pacifico, Europa, America del Sud (più il Brasile che fa regione a sé) e America del Nord. Per la prima volta nella storia, poi, avrebbe partecipato anche un team italiano, i Mkers, dopo il trionfo nel torneo di qualificazione.

Non è stata sufficiente la stretta collaborazione tra Ubisoft, ACEPS, l’agenzia per la salute e la sicurezza francese, e il governo di Parigi, dedita alla ricerca di un ambiente sicuro per i giocatori e tutto lo staff del torneo, per garantirne lo svolgimento. Il Covid-19 costringerà pertanto il publisher a rivedere totalmente il proprio evento e verificare la possibilità di disputarlo altrove e/o in un altro momento dell’anno.