Quali sono le principali criticità normative del settore Esports in Italia? E come si potrebbero risolvere? Sono queste alcune delle questioni sottolineate dal “Manifesto Legale Esports”, il primo documento di stampo legale che racconta alcune delle difficoltà regolamentali che frenano lo sviluppo del settore. Un documento nato in seno all’Osservatorio Italiano Esports (del quale EsportsMag.it è media partner), con la collaborazione degli studi legali entrati a far parte di questa realtà.

L’OIES si fa portavoce delle istanze sulla regolamentazione del settore Esports in Italia, attraverso la competenza dei legal partners presenti nel proprio network: insieme a Manuela Magistro di Lexant, alla redazione del Manifesto Legale Esports hanno partecipato Giulio Coraggio, di DLA Piper, Marco Galli, di Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners, Luca Giacobbe, di Studio Legale Giacobbe Tariciotti & associati, Luca Pardo, di Ontier Italia e Carlo Rombolà, di Studio Legale Rombolà & Associati.

Il Manifesto è il primo tentativo di portare all’attenzione degli stakeholder istituzionali e non i punti da normare per uno sviluppo armonioso del settore. I temi trattati all’interno del Manifesto sono scaturiti dal primo Esports Legal Forum organizzato dall’OIES, e sono i principali punti critici che stanno frenando la crescita del settore, soprattutto a livello di business. Si va dal riconoscimento degli esports come disciplina sportiva, alla pubblicità in-game, dalle questioni legate al betting, alla proprietà intellettuale e gli aspetti contrattuali dei player. Grazie a questo lavoro, l’Osservatorio Italiano Esports conferma il suo ruolo di leader sugli aspetti di monitoraggio e di aggregatore dei principali studi legali che si stanno posizionando in questo settore.