Rainbow Six

Raffaele “ilSolitoMute” Bottone: “Bene la possibilità di segnalare i cheater in gioco, ma servono riposte concrete”.

Il potenziale è innegabile c’è sempre stato e ancora oggi, a sette anni dalla sua uscita, Rainbow Six continua ad avere un certo fascino per i videogiocatori. Uno sparatutto tattico che offre uno scenario competitivo fruibile per tutti: dai cosiddetti videogiocatori casuali agli appassionati. Siege ha toccato vette altissime, ma con il passare degli anni ha perso un pizzico di magia. Non per i gadget sempre più futuristici introdotti all’interno del videogioco, che nel complesso non alterano l’equilibrio, ma per i soliti problemi.

Una problematica irrisolta

La piaga che affligge ormai da diversi anni i player di Rainbow Six è quella dei cheater. Un fenomeno ormai comune tra i videogiochi con un comparto online. Nel corso della nuova stagione, Operation Brutal Swarm che abbiamo avuto di testare in anteprima, Ubisoft ha introdotto un nuovo mezzo per combattere gli imbroglioni. A partire dalla prossima season, infatti, sarà possibile segnalare i cheater all’interno della sezione Match Replay. Una nuova misura di sicurezza utile, ma che non riuscirà a limitare del tutto l’utilizzo di trucchi.

YouTube player

Il parere della R6ItaCom

Anche Raffaele “ilSolitoMute” Bottone “, content creator della R6ItaCom, ha espresso perplessità ai nostri microfoni: “Durante Vector Glare – le sue parole – il problema dei cheater ha condizionato pesantemente l’equilibrio di ogni partita in modalità Ranked. Mi sarei aspettato qualcosa in più da questo punto di vista e penso sia necessario avere qualche risposta da parte di Ubisoft. Mi rendo conto, però, che non possono condividere tante notizie. Proprio per non avvantaggiare i cheater nel trovare altre soluzioni. Il fenomeno non può essere arginato definitivamente, ma spero stiano lavorando a qualcosa. Le segnalazioni in gioco hanno sicuramente un ruolo fondamentale, ma servono risposte più concrete per rassicurare i player”.

Qualcuno salvi Rainbow Six

Ubisoft negli ultimi tempi ha cercato in ogni modo di contrastare il fenomeno dei cheater. Recentemente, è stato chiesto agli utenti di verificare i propri account con un numero telefonico. Una soluzione che non è servita a smuovere le acque. Perché il problema di fondo è legato a BattleEye, il sistema anti-cheat utilizzato in Rainbow Six Siege che presenta diverse falle e sembra ormai vetusto. Sviluppare un ambiente competitivo e divertente in queste condizioni è pressoché impossibile. Serve necessariamente un nuovo anti-cheat. La community, intanto, aspetta notizie concrete e spera in una soluzione.