Rainbow Six, Ubisoft dimentica l’Italia: parola a Raffaele Bottone

Creator italiani e spagnoli penalizzati da Ubisoft, che ha presentato Dread Factor, la nuova operazione di Rainbow Six Siege in uscita il 30 maggio. Ecco, intanto, le parole di Raffaele Bottone che ai nostri microfoni non ha nascosto la delusione. 

Altro giro, altra corsa. Quando siamo ormai agli sgoccioli di Commanding Force, Rainbow Six Siege si prepara ad accogliere Dread Factor, la nuova operazione dell’Fps tattico di casa Ubisoft. Diverse le novità in programma. A partire da Fenrir, il nuovo operatore svedese che verrà rilasciato con l’arrivo della season. Fenrir è un difensore dotato di un gadget, la Mina terrorizzante F-Natt, che una volta posizionata e attivata sarà in grado di isolare l’attaccante e di ridurre il suo campo di azione con una nube violacea. Tra le altre novità, oltre al rework della mappa Consolato, il rilascio di un nuovo gadget secondario per i difensori. Si chiamerà Observation Blocker, un dispositivo in grado di schermare gli strumenti di visione come i droni.

Rainbow Six Siege, dunque, dimostra una netta inversione di tendenza rispetto al passato. Le stagioni continuano ad essere ricche di contenuti e, soprattutto, Ubisoft continua a lavorare sui limiti strutturali del videogioco. C’è, tuttavia, un episodio che ha inevitabilmente penalizzato i creatori di contenuti italiani e di conseguenza anche la nostra community. Una situazione denunciata sui social anche da Raffaele “ilSolitoMute” Bottone della Rainbow6ItaCom, punto di riferimento degli appassionati di Siege.

“Ho deciso aprire un argomento di discussione su Twitter e di parlare apertamente anche nelle storie su Instagram di questa situazione legata alla presentazione della season – le sue parole ai nostri microfoni -, semplicemente perché io pensavo fosse una situazione comune inizialmente. Pensavo che tutti i content creator fossero stati estromessi dalla presentazione di Dread Factor, anche quelli internazionali. Invece no. Perché, oltre a noi italiani, anche i creator spagnoli non hanno ricevuto né informazione e né provato in anteprima tutte le novità della season 2 dell’anno 8”.

Una sorta di ostracismo, dunque, che ha limitato e non poco il lavoro di tutta la community italiana: “Il problema – prosegue Raffaele Bottone – non è provare la nuova stagione in anticipo. Lavoriamo su Rainbow Six ormai da otto anni e non mi sento privato del giochino dalle mani. Dispiace, però, vedere la community italiana trattata in questa maniera. Abbiamo anche altri tre creator, oltre noi, che possiedono il ciondolo in game. Capisco le difficoltà di Ubisoft, ma avrebbero potuto accorparci a qualcun altro, così da avere anche noi dei contenuti per la nostra community”.

Ubisoft che sta lavorando ad una riorganizzazione strategica delle proprie filiali in Europa. Restano, in ogni caso, le perplessità. “Non riesco a capire cosa sia successo e non riesco a capire perché sia mancata una comunicazione ufficiale. Quello che so è che tutti gli altri creditori internazionali hanno potuto creare i loro contenuti. I miei risentiranno inevitabilmente di questa situazione, perché è normale se pubblichi con due o tre giorni di ritardo non ha senso. C’è qualcuno che lo ha fatto prima di te. Abbiamo comunque lavorato per la community italiana con un po’ di ritardo. La stessa community che nel giorno della presentazione di Dread Factor ci ha seguito in massa su Twitch (oltre 1000 spettatori di media per sei ore di live, ndr)”.

C’è, inoltre, un’altra situazione che distrugge l’hype di ogni nuova stagione intorno a Rainbow Six Siege: i leak. Le novità arrivano mesi e mesi prima. Un fattore che non fa assolutamente del bene al videogioco. “I leak – conclude ilSolitoMute – ci sono da sempre. La situazione mi sembra soltanto peggiorare. Sono riusciti a tirare fuori tutto in netto anticipo. Diverse clip di gioco non hanno neanche il codice dei Tts. Si tratta, quindi, palesemente di qualcuno all’interno degli studi di Ubisoft. Va trovata una soluzione a questo problema”.

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