Dal poker agli esports Andrey “Reynad” Yanyuk è diventato punto di riferimento col suo team “Tempo Storm”.

E’ un tipo abbastanza “avanti”. Si chiama Andrey “Reynad” Yanyuk ed è un imprenditore giovanissimo e proprietario del team eSports, “Tempo Storm”, e classificato tra i primi 30 della rivista Forbes nella categoria under 30. A RedBull, società che sponsorizza molte di queste iniziative legate ai videogiochi competitivi. E’ un ex poker player e ora si è buttato a capofitto nel mondo degli eSports ma anche di una serie di attività collegate e connesse. “Possedere la compagnia sembra liberatorio – ha spiegato Yanyuk al Red Bull Staff – il Team Storm mi dà la libertà di prendere un’idea ed eseguirla su larga scala, sia che si tratti di esports, produzione, marketing”.

Intanto il team si allarga, ma come vengono selezionati i players? “Innanzitutto, prendiamo in considerazione l’attenzione alla concorrenza e la commerciabilità. Alcuni giocatori concentrano le loro energie sulla creazione di ottimi contenuti e sulla costruzione di un marchio attorno ad esso. Altri giocatori fanno ogni sforzo per competere al più alto livello. Alcuni giocatori fanno entrambi. Siamo attratti da soggetti che sono i migliori in assoluto su ciò su cui si concentrano, sia che si tratti di creazione di contenuti o competizione. Oltre a ciò, guardiamo favorevolmente all’amore per il marchio Storm, essendo ben conosciuti, essendo un buon ambasciatore del marchio e lavorando bene in un ambiente di squadra”.
Quali aspetti positivi del poker ti sei portato dietro nelle tue carriere di successo di Magic e Hearthstone? “In tutti i giochi di carte, le tre cose che separano i grandi giocatori dai migliori sono la gestione delle risorse, la valutazione del rischio e la creatività. Penso che tutte queste cose si siano tradotte bene anche negli affari”.
Quali sport pensi che possano emergere dal branco per rivaleggiare con il successo di Hearthstone, Dota 2, Counter-Strike, League of Legends ed Heroes of the Storm? “Ho un buon feeling con la Rocket League. Più di ogni altro gioco, mette in risalto tutte le scatole quando si tratta di ciò che rende grandi gli sport. È facile capire quando le persone si sintonizzano per la prima volta, ha un alto livello di competenza, è accessibile ai giocatori di tutte le età e su più piattaforme, e ha una base di fan molto forte che è stata coltivata in modo organico. Questo non è qualcosa che il denaro può comprare, e garantisce un successo duraturo. Penso che anche i giochi di Battle Royale siano una miniera d’oro inesplorata”.
Gli esports sempre più in crescita: “E’ inevitabile. Allo stesso tempo, penso che molti dei soldi che sono arrivati ​​negli ultimi due anni sono stati mal concepiti. Con lo scadere degli investimenti, non credo che seguirà un modello sportivo tradizionale come la maggior parte degli investitori pensa. La popolarità dei diversi titoli di sport continuerà a crescere e calare, ma la dimensione complessiva del settore esports continuerà a crescere”, conclude.