Il rinomato club di calcio argentino non è certo il primo a fare il suo ingresso negli esports. La maggior parte delle volte, tuttavia, il legame ovvio è stato con i titoli esports legati direttamente al calcio, come PES e FIFA: proprio come hanno fatto la Juventus o la Roma e la Sampdoria anni fa. Una consuetudine prettamente europea che nel resto del globo non è invece così scontata. Le poche eccezioni nel Vecchio Continente sono invece rappresentate dallo Schalke04, che compete nella massima serie di League of Legends, e dal Paris Saint-Germain, che in collaborazione con l’organizzazione cinese LGD possiede uno dei migliori team di Dota2 al mondo.

Un’abitudine ribaltata in Sud America dove l’esport è realmente sentito, principalmente con due titoli: Counter-Strike: GO e League of Legends. Proprio su quest’ultimo si concentrano le attenzioni di diversi club, tra cui il Flamengo in Brasile, e oggi anche il River Plate, la squadra argentina di Buenos Aires che vanta già una buona tradizione sui già citati PES e FIFA. La società biancorossa, protagonista dello storico clasico sudamericano con il Boca Juniors, parteciperà alla Profesional Master Flow organizzata dalla LVP, la stessa società che organizza la Super Liga Orange in Spagna. La PMF è la competizione nazionale argentina di League of Legends, inserita all’interno del circuito di seconda divisione latinoamericana.

Ottenere la vittoria significa avere la possibilità di lottare per un posto nella Liga Movistar Latinoamerica, la massima serie del continente. È indubbio che l’obiettivo principale del River sia la promozione, in modo da lottare per un posto ai prossimi World 2020. Dove potrebbe incontrare il Flamengo e provare a vendicare sportivamente la sconfitta subito in finale di Coppa Libertadores.