March 30, 2017. - Russia, Arkhangelsk. - Russian President Vladimir Putin holds a video conference on the first voyage of an Arctic gas tanker to the Sabetta port.

In queste settimane il nome del presidente russo Vladimir Putin è costantemente presente nelle varie edizioni di quotidiani e telegiornali. Dall’appoggio incondizionato al presidente bielorusso Lukashenko, l’ultimo dittatore d’Europa che sta vivendo una lunga serie di manifestazioni di piazza contro la sua ultima elezione (se elezione possiamo realmente chiamarla), all’avvalenamento dell’avversario politico Aleksei Navalny, con l’accusa di coinvolgimento diretto mossa dalla Germania, fino all’annuncio sul vaccino per il Covid-19. 

Questa volta Putin si trova al centro dell’attenzione del mondo esports. Secondo quanto riportato dal portale Realnoe Vremya, uno dei principali giornali russi, il presidente avrebbe espresso il proprio completo sostegno all’idea di realizzare dei tornei di gaming competitivo nelle scuole russe con l’obiettivo di migliorare le prestazioni dei giocatori nelle competizioni internazionali. La Russia è stata tra i primi paesi a riconoscere ufficialmente gli esports con una disciplina sportiva, addirittura nel 2016. Adesso l’obiettivo si sposta nel promuoverne la cultura anche nelle scuole come già accade con gli sport tradizionali. Secondo quanto riportato Putin avrebbe affermato che la legittimazione degli esports nelle scuole è necessaria per “contribuire alla distruzione dei cliche presenti nelle menti dei numerosi genitori che considerano i videogiochi il male puro.”

Putin si sarebbe inoltre soffermato sul concetto di “realizzare i tornei nel miglior modo possibile”, frase che apre a un importante miglioramento dell’infrastruttura delle scuole in termini di hardware e strumentazioni varie. Lo scopo è raggiungere almeno la qualità minima necessaria comparabile con i vari tornei internazionali. Senza dimenticare la qualità della rete internet: un’infrastruttura che deve essere portata a un livello superiore, soprattutto in un periodo come questo, caratterizzato da una pandemia sanitaria, in cui gli esports sono stati l’unico sport a crescere giorno dopo giorno e a poter continuare il proprio percorso grazie alla possibilità di disputare gare e competizioni interamente online. Una crescita evidente e confortata dai numeri degli spettatori che hanno inevitabilmente avuto molto più tempo libero. 

La mossa del presidente Putin è pensata anche per il lungo periodo. Consentirà senza dubbio la crescita della scena competitiva a partire dalle basi e permetterà a centinaia di migliaia di giovani russi di ipotizzare più concretamente il proprio futuro professionale nel mondo esports.