Ancora una volta il mondo degli esports in Australia è nella bufera. C’è preoccupazione per il dilagare della corruzione e dei match truccati, o perlomeno per il sospetto che il fenomeno sia in aumento. A fine agosto avevamo raccontato dell’arresto di 6 giocatori di CS:GO per match-fixing, poi rilasciati in vista di un ulteriore approfondimento delle indagini. Ora un intero team di Overwatch è indagato dalla polizia di Victoria per “anomalie nelle scommesse”.

Secondo un report di ABC News, un team australiano di Overwatch si trova sotto indagine della Sporting Integrity Intelligence Unit della Polizia di Vittoria. Neil Paterson, vice commissario della Polizia, ha commentato: “Non esiste un test di idoneità per diventare proprietario di un team di esports. Stiamo assistendo all’invasione del settore da parte di alcune persone che, probabilmente, non dovrebbero affacciarvisi. Non posso assolutamente garantire che questo sarà l’unico presunto caso di partite truccate o di scommesse anomale nel gioco competitivo australiano”.

Nel rapporto di ABC News, inoltre, si menziona nuovamente l’episodio corruttivo di agosto, confermando che sono sei finora gli arrestati ma che se ne prevedono “a dozzine”. La cifra oggetto di corruzione non sarebbe altissima, 30 mila dollari, ma è comunque una cifra che gran parte dei player non vince in tutta una carriera. Per Paterson la molla è “l’avidità, non sono i soldi”. Le partite sotto la lente di ingrandimento riguardano la ESEA-Mountain Dew League e le persone coinvolte hanno in media 20 anni. E rischiano fino a 10 anni di reclusione. Un problema non da poco se dovesse risultare o diventare endemico.