Il Covid-19 ha avuto chiaramente anche conseguenze economiche, persino nel settore degli esports che durante la pandemia, invece, era sembrato non immune ma senza dubbio meno colpito: grazie alla natura originaria di competizioni online, il gaming competitivo non si è mai fermato andando anzi a riempire i palinsesti delle TV tradizionali e dei canali tematici orfani degli eventi sportivi. L’impossibilità di proporre eventi dal vivo, e l’inevitabile assenza di pubblico fisico, ha tuttavia avuto conseguenze economiche negative per tutti gli organizzatori delle varie competizioni.

In particolare in queste ultime settimane le maggiori difficoltà sono arrivate dalle organizzazioni che partecipano alle due leghe franchise di Activision Blizzard: la Call of Duty League e la Overwatch League. Le organizzazioni al momento dell’iscrizione, e previa l’autorizzazione di Activision Blizzard, hanno dovuto sottoscrivere un contratto per il pagamento tra i 20 e i 40 milioni di dollari per l’ingresso nella prima stagione, con addirittura 60 milioni per la seconda stagione. Tali pagamenti non sarebbero dovuti avvenire in un’unica soluzione ma era possibile dilazionarli nel tempo secondo un preciso calendario dei conferimenti. 

Il modello di monetizzazione delle due leghe è basato sulla vendita dei diritti TV, sugli spazi pubblicitari da vendere e in parte anche sugli eventi dal vivo, sia lato biglietti staccati per assistere alle partite sia lato merchandising ed esposizione dei vari brand: tutte voci che vanno a concorrere alla somma finale da dividere tra le lega e le organizzazioni partecipanti. Eliminando gli eventi dal vivo causa Covid-19 è venuto a mancare un tassello importante alla voce ricavi, in particolare per la Call of Duty League alla sua prima edizione che è stata sostanzialmente disputata quasi interamente online. In generale le varie squadre si sono ritrovate con un ritorno economico inferiore alle aspettative, chiedendo pertanto una mano ad Activision Blizzard.

L’azienda ha deciso di rendere meno gravoso sulle squadre l’impatto della pandemia, proponendo di differire ulteriormente i prossimi pagamenti viste le difficoltà economiche oggettive. Per Activision Blizzard si tratta del tentativo di alleviare le sofferenze finanziarie delle organizzazioni nel breve periodo, consentendo pagamenti anche da 1 a 5 milioni di dollari in base alle possibilità delle squadre. Una mossa che va a tutelare in particolare le dieci organizzazioni che possiedono una squadra sia nella Overwatch League che nella Call of Duty League.

Ad aprile anche la LEC, la massima lega europea di League of Legends, pure questa in franchising, aveva deciso di permettere ai team di differire i tempi di pagamento, aumentando contestualmente la revenue share dei pagamenti alle squadre per dare loro fiducia e stabilità economica.