Solo il 15% dei gamers di Francia, Germania, Spagna e Regno Unito è interessato a Google Stadia o Microsoft xCloud. A rivelarlo è una ricerca di Ipsos MORI per conto di GamesIndustry.biz che evidenzia come il 70% degli intervistati non ha alcun interesse in servizi streaming. Il 12%, invece, “non sa” o utilizza già servizi simili, come l’attuale leader del mercato Playstation Now. Il restante 3%, infine, si è detto “molto interessato” nel gaming in cloud.

Il Paese che più di tutti sembra apprezzare gli innovativi servizi è il Regno Unito (con il 23% dei player che si dice interessato), seguito da Francia e Spagna (14%). Quarta piazza per la Germania, con il 10% dei videogiocatori che tengono d’occhio la nuvola del gaming. La ricerca purtroppo non ha coinvolto l’Italia. Secondo GameTrack di Ipsos MORI, una delle cause nella poca fiducia verso lo streaming risiede nell’attrattiva che il gioco fisico ha ancora verso i player. Il 31% degli intervistati, infatti, preferisce “comprare il ‘packaged game’ piuttosto che averlo in streaming”. Il 27%, però, spiega che sarebbe “più interessato nello streaming se potessi scaricare il contenuto sul mio hard disk“.

La diffidenza nei confronti di servizi così innovativi, e che sono solo stati annunciati sul mercato – come Google Stadia e Microsoft xCloud – non si riflette però sulla passione degli intervistati nei confronti di servizi streaming a pagamento. Nel 50% dei casi, le persone che hanno acconsentito a partecipare all’indagine hanno ammesso di vivere in una casa con un servizio in abbonamento, il 21% due o più, il 7% tre o più. Ovviamente è Netflix a fare la parte del padrone, seguito da Amazon Prime e poi Spotify.

Insomma, bisognerà attendere ancora un po’ di tempo per capire quanto lo streaming possa sfondare anche nel mondo dei videogiochi. Molte sono le variabili, che cambiano anche da Paese a Paese e che potrebbero anche determinare il successo o meno dei servizi di ultima generazione.