Il contrattacco di Twitch è partito. La piattaforna di streaming on line ha annunciato in queste ore la sua reazione all’attacco hacker subito a fine maggio attraverso l’utilizzo illegale del gioco di carte online di Valve, Artifact: denuncerà spammers e troll protagonisti dell’azione per violazione del copyright, violazione delle clausole contrattuali e frode.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, la piattaforma di Amazon ha citato in giudizio in California i troll anonimi che hanno inondato il sito di materiale pornografico, contenuti violenti e film e programmi televisivi protetti da copyright. Un flusso portato avanti da diversi account di spammers: ogni bot inseriva un contenuto illegale e mentre le misure di sicurezza della piattaforma cercavano di risolvere quel problema, ecco un altro bot da un altro account. Quel giorno venne anche mandato in video il livestream dei massacri di marzo alle moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda.

L’iter giudiziario è partito a poche settimane dall’implementazione, da parte di Twitch, dell’autenticazione obbligatoria a due fattori per consentire ai nuovi utenti di trasmettere in streaming sulla sua piattaforma. Una mossa estrema e definitiva per combattere i flussi di spam che avevano bloccato anche l’ingresso di nuovi utenti sulla piattaforma per motivi di sicurezza. Al momento la denuncia è contro ignoti e la causa è stata denominata “John and Jane Does 1 through 100”: una volta rese note le identità dei colpevoli, l’azienda americana chiederà al tribunale di interdire l’utilizzo della piattaforma e di risarcire i danni.