Ucraina: il mondo del gaming taglia fuori la Russia

CD Projekt Red, lo sviluppatore con sede in Polonia di giochi popolari come Cyberpunk 2077, The Witcher e proprietario dello store GOG, ha interrotto la vendita dei suoi prodotti in Russia e Bielorussia. “Alla luce dell’invasione militare russa dell’Ucraina, fino a nuovo ordine, il gruppo CD PROJEKT ha preso la decisione di interrompere tutte le vendite dei nostri giochi in Russia e Bielorussia”, ha affermato la società su Twitter. “Oggi abbiamo iniziato a lavorare con i nostri partner per sospendere le vendite digitali e interrompere le consegne di stock fisici dei prodotti del gruppo CD PROJEKT nei territori di Russia e Bielorussia”. CD Projekt Red ha anche donato 240mila dollari al gruppo umanitario polacco Polska Akcja Humanitarna per aiutare i rifugiati.

Le azioni concrete del mondo gaming contro la Russia

In un rapporto agli investitori, la società ha stimato che “la quota cumulativa approssimativa di Russia e Bielorussia nelle vendite di prodotti CD PROJEKT RED e nei ricavi delle vendite ottenuti nel segmento GOG.COM negli ultimi 12 mesi è stata rispettivamente del 5,4% e del 3,7%”. CD Projekt Red ha preso la stessa decisione di Apple, un’altra società che ha interrotto le vendite dei suoi prodotti in Russia. Molte altre compagnie hanno apportato modifiche ai loro prodotti e servizi in risposta all’invasione della Russia, come Spotify che ha rimosso i contenuti dei media russi sostenuti dallo stato e Facebook che non raccomanda più i media statali russi a livello globale. EA, dopo aver cancellato le squadre russe dai suoi giochi FIFA e NHL, ha annunciato che anche lei ritirerà dal mercato russo e bielorusso tutti i suoi prodotti disabilitando anche le microtransazioni dei suoi giochi.

L’Ucraina chiede di fare di più

Il vice primo ministro ucraino, Mykhailo Fedorov, ha invitato le società del settore gaming di tutto il mondo ad agire contro la Russia. In una lettera twittata il 2 marzo e indirizzata a “tutte le società di sviluppo di giochi e piattaforme di eSport”, Fedorov ha chiesto di “interrompere temporaneamente la partecipazione di squadre e giocatori russi e bielorussi a tutti gli eventi di eSport internazionali e annullare tutti gli eventi internazionali che si tengono sul territorio di Russia e Bielorussia”. Nel tweet, ha taggato direttamente gli account Twitter di Xbox e PlayStation. Pochi minuti dopo, ha chiesto ad aziende come Riot Games, EA e Ubisoft di chiudere i loro uffici in Russia.

Donazioni e impegno in prima persona dal mondo del gaming

In un tweet del 3 marzo, poi, lo stesso ministro ha chiesto ad altre grandi aziende del gaming, tra cui Nintendo, Epic Games, Tencent e Rockstar, di interrompere la vendita dei loro prodotti in Russia dicendo che “il regime di Putin non ha alcun rispetto per i diritti umani. Fermate tutto questo sospendendo i vostri giochi in Russia!”. Ubisoft ha concesso ai dipendenti con sede in Ucraina “fondi aggiuntivi“, ha pagato il loro stipendio in anticipo e ha fornito alloggi alternativi nei paesi vicini. The Pokémon Company ha fatto una donazione di 200mila dollari a GlobalGiving per aiutare a fornire aiuti umanitari. GSC Game World, lo studio di sviluppo con sede a Kiev in procinto di rilasciare l’attesissimo S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chernobyl, ha dichiarato in un video pubblicato mercoledì che “lo sviluppo del gioco è stato messo in secondo piano” a causa dell’invasione, ma che “continueremo dopo la vittoria dell’Ucraina”.