GRID Legends la recensione

Che sarebbe stato uno split più duro e più competitivo si sapeva: la decisione di Riot Games di standardizzare tutte le leghe europee di League of Legends, sia le Accredited, ovvero le cinque principali più importanti (Regno Unito e Paesi Nordici, Dach, Spagna, Francia e Polonia), sia le Non-Accredited, ovvero le regioni minori come, appunto, il PG Nationals italiano, comporta meno posti disponibili per i playoff a parità di numero di squadre. Il torneo italiano ha infatti mantenuto gli otto team partecipanti ma ha perso due posti playoff, relegando la lotta per il titolo solamente alle prime quattro e non più alle prime sei.

Su una cosa tutti gli appassionati di corse di automobili sono d’accordo: dopo Drive to Survive il racing non è più stato lo stesso, nel bene e nel male. La serie Netflix che racconta le rivalità e le difficoltà di alcuni team di Formula 1 non solo ha quasi raddoppiato i fan del motorsport più popolare del pianeta ma ha anche dimostrato che è possibile sviluppare una narrazione avvincente partendo da 20 macchine che girano in tondo in un circuito (sono un fan io stesso ma dobbiamo ammettere che un profano tende a riassumere così ogni corsa automobilistica). Grid Legends, il nuovo gioco di simulazione automobilistica di Codemasters e EA, mette in pratica questa lezione reduce delle ottime recensioni che ha ricevuto Formula 1 2021 e la sua ottima modalità storia.

Come rendere gli esports sostenibili in Italia? Quale percorso seguire? Per rispondere a queste e molte altre domande IIDEA, l’associazione di categoria italiana dedita al mondo videoludico e al gaming competitivo, il 2 marzo 2022 presenterà dalle 11:00 il webinar “Creare un contesto sostenibile per gli esports in Italia con diversi ospiti che interverranno in qualità di rappresentanti dell’industry.

“Mi sono appena fermato a quella che si spera sia la nostra ultima stazione di servizio in Ucraina. C’è ancora molta strada da fare, 5-6 ore, ma almeno non ci sono più grandi città”. Sono le parole di Eugene Katchalov, poker pro e ora anche investitore nel settore degli esports con Qlash, al fianco di Luca Pagano. Ucraino, Katchalov risiedeva in questo momento nella sua città natale che, però, ora sta lasciando con la famiglia.

Sono una ventina i rappresentanti delle federazioni, seduti attorno a un tavolo ad ascoltare la presentazione di Michele Barbone, Daniele Di Lorenzo, Gianfranco Ravà e Giancarlo Guarino sulle opportunità, per ogni federazione interessata, di creare una propria offerta di sport virtuali, attraverso il supporto del Comitato promotore, alla luce della convenzione siglata tra lo stesso Comitato e il Coni e di quella che potranno a loro volta stipulare le diverse sigle, per iniziare a lavorare sul fronte esports.