Undisputed, forte come un pugno in faccia: la recensione

Gli amanti della boxe hanno un nuovo titolo a disposizione: Undisputed sorprende per la sua versatilità e per come si adatta a ogni stile di gioco. 

Undisputed, sviluppato da Steel City Interactive, arriva a colmare il vuoto lasciato per anni per gli appassionati di pugilato virtuale. Sostenuto dal publisher Deep Silver, è il primo titolo con licenza ufficiale per questo sport dal 2011, anno in cui EA ha rilasciato Fight Night Champion. Curiosamente, il titolo originale del gioco, eSports Boxing Club, rifletteva probabilmente i suoi obiettivi iniziali. Tuttavia, nel corso dello sviluppo e durante l’accesso anticipato, sono state introdotte nuove modalità come la carriera, insieme a elementi di servizio live e una serie di licenze importanti. Al momento del lancio, il gioco spera chiaramente di farsi un nome tra i fan casual e hardcore del pugilato, esattamente come suggerisce il suo titolo.

Un pugno in faccia

Undisputed può vantare un roster di pugili con licenza estremamente ampio, probabilmente il più grande mai visto in un gioco del genere. Ma non si ferma qui: sono inclusi anche allenatori, manager e persino secondi con licenza. Questa attenzione ai dettagli è evidente già alla prima occhiata, con alcune delle stelle più famose del pugilato facilmente riconoscibili. A livello visivo, Undisputed è impressionante. La sensazione di essere sul ring è ben trasmessa grazie a un’ottima gestione delle luci, delle ombre e della fisica. I pugili sudano e il loro sudore si disperde nell’aria quando subiscono colpi, mentre i danni sono resi in modo realistico, e il design sonoro è convincente.

Parola d’ordine: immersione

Nonostante al lancio ci siano solo poche arene, sono tutte ben caratterizzate e visivamente accattivanti. I personaggi vicini al ring, come gli allenatori, sono riprodotti con grande cura, mentre il pubblico in lontananza è un po’ sfocato, creando un buon effetto di profondità e scala. Nel complesso, l’esperienza è immersiva, con telecamere in stile trasmissione televisiva che aggiungono spettacolarità agli ingressi dei pugili e all’atmosfera generale. Le imperfezioni non mancano, come momenti in cui manca qualche effetto sonoro o un pubblico che non sempre reagisce in modo coerente con l’azione sul ring, ma sono comunque marginali.

Passi enormi

Mentre alcuni giochi di pugilato in passato puntavano su uno stile completamente arcade, dove tutti i pugili sembravano più o meno uguali, qui ogni personaggio ha caratteristiche ben definite. Taglia, velocità e altre qualità fisiche influiscono molto sul gameplay, proprio come nella realtà. Questo richiede al giocatore di adattare la propria strategia in base all’avversario. Il gioco introduce una barra della resistenza da tenere d’occhio. Si può cercare di recuperare resistenza alla fine di ogni round lanciando meno colpi, cercando una presa o addirittura inginocchiandosi, ma tutte queste azioni comportano dei rischi. La giocabilità non si limita solo a bloccare e cercare aperture per colpire. Anche gli schivati e il movimento dei piedi sono fondamentali. Ed è proprio il gioco di piedi uno degli aspetti più interessanti. Si può scegliere tra diversi stili di movimento, come il “passo leggero” o quello “piantato”, che influiscono sul modo di spostarsi e offrono al giocatore un controllo maggiore rispetto al passato.

Le conclusioni

Sarà interessante vedere se il gioco verrà percepito più come un arcade o una simulazione. In ogni caso, il livello di controllo offerto su ogni pugile è notevole, con un’attrattiva per i giocatori casual, ma anche una buona profondità per chi cerca qualcosa di più. Il numero di pugili è decisamente sufficiente, ma Steel City Interactive ha già annunciato che il roster si amplierà sia con aggiornamenti gratuiti che a pagamento. L’idea di aggiungere nuovi pugili tramite DLC è una scelta che può servire a mantenere il gioco vivo e a non farlo morire dopo pochi mesi.

 

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