L’organizzazione russa ha annunciato di aver liberato i propri giocatori permettendogli di poter partecipare al Valorant Challengers sotto un altro nome.

Si sogna in grande, sempre, ma nel concreto l’obiettivo era la salvezza, inutile nascondersi: i London United, la cui guida tecnica è affidata a Tommaso “joYnt” Gavioli, hanno raggiunto l’obiettivo minimo stagionale, ovvero rimanere nel Valorant Challengers Emea, la più importante competizione continentale del tactical shooter di Riot Games. La squadra londinese, che aveva raggiunto la qualificazione appena pochi mesi fa, ha un roster decisamente nuovo e poco “esperto” nel competere a livelli così alti, soprattutto quando si trovano di fronte organizzazioni ben più blasonate come Team Liquid e Gambit Gaming, tra le partecipanti agli scorsi Champions di Valorant. Rimanere nella massima competizione è un ottimo risultato che consentirà di prepararsi al meglio per il prossimo split.

Uniti nelle difficoltà

La salvezza è arrivata grazie all’importantissima vittoria contro i Funplus Phoenix, fino a quel momento imbattuti nel Girone A con tre vittorie in tre partite. I London United sono riusciti a superare questo enorme ostacolo garantendosi almeno la salvezza in attesa delle ultime partite che rimangono da disputare, mentre i Big, organizzazione tedesca, ha ottenuto la quarta sconfitta su quattro match, a un passo dalla retrocessione. Un risultato decisamente importante per un’organizzazione giovane come i London, arrivato nonostante tutte le difficoltà del periodo, come lo stesso Gavioli aveva raccontato in diretta su Twitch: “Non è un periodo facile. Nessuno dei giocatori, me compreso, riesce in questo momento a giocare con serenità sapendo cosa sta accadendo tutto intorno. Quattro dei miei giocatori sono lituani e uno polacco, tutti a pochissimi chilometri dall’Ucraina: non è facile giocare in questa situazione.

Addio Gambit (per ora)

Un’altra ripercussione del conflitto russo-ucraino ha colpito anche i Gambit Gaming, campioni del Masters 3 di Berlino a settembre e finalisti mondiali dei Champions. L’organizzazione russa, nonostante non abbia ricevuta nessuna esclusione pubblica da parte di Riot Games, come invece accaduto per la Blast Pro Series e l’Esl Pro League di Counter-Strike: Go, dove è stato impedito loro di prendere parte alle competizioni, ha preferito farsi da parte consentendo al proprio quintetto di continuare a giocare il Challengers sotto un altro nome indipendente e non legato alla Russia. I cinque giocatori, tutti russi, giocheranno il Girone A sotto il nome di M3 Champions, proprio in memoria della vittoria di Berlino. Ai nuovi M3, attualmente sul punteggio di 1-1, rimangono da recuperare le tre partite rinviate nelle scorse settimane, nel tentativo di qualificarsi ai playoff.

Acend eliminati

Nel Girone B sorprende invece l’eliminazione dalla contesa per i playoff degli Acend, campioni del mondo in carica, che hanno chiuso il proprio gruppo con due vittorie e tre sconfitte. A giustificazione di tale situazione è la condizione psicologica di Aleksandr “Zeek” Zygmunt, non al meglio e che ha preferito fare un passo indietro per far posto al sostituto d’emergenza Semyon “purp0” Borchev. Nonostante il cambio, Gli Acendo hanno ottenuto una sconfitta contro i BBL Esports, certificando la loro esclusione dai playoff a cui si sono invece qualificati Fnatic, Guild e G2 Esports.