Era dal 2017 che un italiano non arrivava così in alto nella scena competitiva di Quake. Tre anni fa erano i Quake World Championship: Sacrifice, con il Team NotSoFast (secondo posto) guidato da Alessandro “Stermy” Avallone, leggenda vivente degli FPS non solo per l’Italia ma per il mondo intero. Una lunga tradizione quella di Stermy che per anni ha rappresentato l’Italia nei first person shooter, prima di dedicarsi totalmente all’intrattenimento, senza dimenticare che è anche parte della campagna pubblicitaria dell’Inter “Not for everyone”, a cui ha prestato il proprio volto. Oggi un italiano ritorna sul podio di Quake, giunto al titolo Quake Champions, il duel per eccellenza: è Marco “Vengeur” Ragusa, palermitano, classificatosi terzo al mondiale appena terminato di quella che è stata un’edizione totalmente atipica del QuakeConAtHome a casua della pandemia globale.

Grazie ai risultati maturati durante la stagione competitiva della Quake Pro League, inaugurata un anno fa, Vengeur ha iniziato il proprio percorso mondiale direttamente dal secondo giorno di competizioni con due immediate vittorie: 2-1 sul bielorusso Raisy e stesso punteggio sul tedesco K1llsen. Sarebbero bastati già questi risultati per definire l’impresa di Marco titanica: si tratta di due dei migliori giocatori al mondo, con K1llsen addirittura leggenda vivente della scena competitiva. Qualificato al tabellone finale sul lato dei vincenti, il terzo e ultimo giorno Vengeur ha affrontato il canadese Cha1n, superandolo con un netto 3-0 che lo ha condotto a sfidare lo statunitese del Team Liquid Rapha. Qui la prima sconfitta, 3-1, ma la soddisfazione di essere stato, col senno di poi, l’unico giocatore ad avergli strappato una mappa: nessuno c’è riuscito nelle partite precedenti e successive, nemmeno Raisy, finalista dopo aver superato (ancora 3-1) il nostro Marco, sconfitto sonoramente per 4-0. 

Rimane, come ha sottolineato lo stesso Venguer, l’amarezza di non essere riuscito ad andare ancora più avanti una volta raggiunta la finale del Winner Bracket. Tuttavia non possiamo avere rimpianti: è giovane e avrà ancora altre opportunità. Nell’attesa di rivederlo, si spera, all’opera nella Quake Pro League è doveroso festeggiare questo terzo posto mondiale: grazie Marco, hai reso orgogliosa tutta l’Italia dell’esports.