Si parlerà di “Videogioco competitivo in un mercato competitivo” (in originale “Competitive videogame in a competitive market”) martedì prossimo all’ExCeL Exhibition Centre di Londra. L’appuntamento è per il 14 gennaio alle 15 nell’ambito di EAG, Entertainment, Attractions & Gaming International Expo, in programma dal 14 al 16 gennaio dalle 8 alle 18 (giovedì fino alle 16), appuntamento dedicato ai professionisti del settore realizzato in partnership con Gioconews e nel quale Esportsmag figura come media partner.

Quali sono i possibili legami tra esports e amusement e quali le opportunità di business? Come si legano le competizioni di videogame al mondo delle sale giochi e dei Fec (Family Entertainment Center)? Come può cambiare lo scenario con la diffusione di AR/AI nel retail gaming? Gioco News, con la collaborazione di Esportsmag, ne parla con i principali esperti a livello internazionale.

A parlare di questi e di altri temi, nella tavola rotonda che sarà moderata da Ian Donegan, capo reporter di InterGame & InterFun, ci sarà il nostro direttore, Alessio Crisantemi, direttore anche della testata GiocoNews.it, assieme a Jan Goetgeluk, fondatore e Amministratore delegato Virtuix, Robert-M. Fankhänel, Chief Operating Officer and Co-Founder Hologate e Giovanni Antonioli Fantini, Amministratore delegato Sandbox Games.

Proprio uno dei partecipanti porta in scena, peraltro, uno degli sviluppi futuri più interessanti per la scena competitiva, fatto di dispositivi di gioco perfettamente integrati con il corpo umano. Abbiamo già parlato di Virtuix qualche settimana fa, e ora il suo fondatore si presenta sul palco per presentare le sue spettacolari Omni Arena, nelle quali indossando indumenti e scarpe specifiche, si può immergersi in una realtà (virtuale) di gioco a 360 gradi.

Vista l’adattabilità a più titoli vien proprio da chiedersi se non potrà essere proprio questo, o un qualcosa di molto simile, il futuro degli esports. Una connessione tra realtà virtuale (quella del videogame) e movimento del corpo reale (come quello consentito, e richiesto, dai dispositivi Virtuix) per la quale già ciclismo e sport motoristici hanno mostrato le potenzialità.

I dispositivi che simulano in tutto e per tutto l’esperienza sportiva “sul campo” richiedono sicuramente delle skill in più al pro player, ma quale potrebbe essere la risposta da parte del pubblico? A questo e a molti altri quesiti si proverà a dare una risposta martedì a Londra.